A livello locale si è poi espresso favorevolmente all’inserimento del nucleare nella cosiddetta “tassonomia green” il PRI di Fusignani. Infine il piddino de Pascale ha partecipato subito prima delle alluvioni alle iniziative di Calenda di promozione del nucleare.
Per Ravenna in Comune, proprio in occasione dell’inizio del rilascio delle acque contaminate di Fukushima, è opportuno ribadire quanto sosteniamo da tempo: «nessuna ambiguità nel rifiutare le vecchie energie del nucleare e del gas e nel chiedere investimenti nelle nuove, rinnovabili, sostenibili e portatrici di occasioni di lavoro. Vorremmo che altrettanta chiarezza fosse fatta dalla politica nazionale ma anche da quella locale». Perché il nucleare sicuro ad oggi, semplicemente, non esiste.