Quello che spiccava nel corteo di ieri era la gioia di parteciparvi. Parliamo della manifestazione organizzata dalla Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile, dalla Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell’Emilia Romagna e dalla Rete No Rigassificatori No Gnl sotto lo slogan: “Per la giustizia climatica liberiamoci dal fossile”. Questa che scriviamo non è una riflessione politica ma piuttosto riportiamo la sensazione provata nello starci dentro. Come avevamo detto, infatti, Ravenna in Comune, che era al corteo di Piombino l’11 marzo, così come al corteo di Punta Marina dell’11 settembre dello scorso anno e, subito prima, alla manifestazione di Marina di Ravenna del 30 luglio precedente, non poteva certo mancare alla manifestazione nazionale di ieri, 6 maggio. Ed è stata una gran bella sorpresa.
L’hanno colta anche i giornali. Qualche titolo di quelli online usciti subito ieri: «No rigas!: in tanti a Ravenna per la manifestazione per la giustizia climatica e contro le fonti fossili», «Ravenna, in migliaia in corteo contro il rigassificatore», «Tante le persone alla manifestazione nazionale contro i rigassificatori». Dunque è stato un corteo partecipato con tanta gente venuta da Ravenna, dalle località più vicine ma anche da quelle più lontane ed impensabili alla vigilia: non solo Bologna, Faenza e Lugo, dunque, ma dalla Toscana e dall’Abruzzo, da Roma, Cagliari, Napoli, Taranto… E tanti luoghi ancora. Non era scontato per le alluvioni della settimana che hanno ostacolato la percorrenza di molte strade attorno a Ravenna. Non era scontato nemmeno per le difficoltà create fino all’ultimo momento dal comitato ordine e sicurezza pubblica di Ravenna. Non era scontato infine per la concomitanza di tante manifestazioni nella stessa giornata, compresa quella sindacale di Bologna. E non possiamo che essere contente e contenti del fatto che lo svolgimento concomitante non abbia impedito la riuscita né di quella bolognese che di quella ravennate.
Si sono viste in corteo persone di diversa età, compresi i giovani che spesso disertano le manifestazioni intergenerazionali come è stata questa. E tanti colori, per le bandiere, le magliette, perfino i colori dei capelli, dei volti (bianchi) e delle mani (rosse) dipinte per ragioni performative. Tanta musica, slogan, coloriti anche quelli, un buonumore generale nonostante le imposizioni delle autorità preposte improntate più ad una repressione del dissenso che alla garanzia della sicurezza generale. Che mai nessuno ha messo in pericolo vista l’atmosfera assolutamente pacifica che aveva caratterizzato tutta la lunga preparazione (iniziata subito dopo l’iniziativa piombinese) e che si è confermata ieri.
Sì, l’unica nota stonata la si deve purtroppo proprio a Sindaco & co. che, come noto, hanno stravolto il percorso del corteo e impedito la conclusione in Piazza del Popolo. Motivo ufficiale: «il percorso concordato creava disagio alla cittadinanza». È curioso allora notare che il «disagio alla cittadinanza» compaia solo se la manifestazione viene svolta a favore dell’ambiente. Ricordiamo, prima di quello odierno, l’altro divieto ad una manifestazione nazionale di resistenza alla realizzazione della discarica di CO2 voluta da Descalzi di ENI (e dal Sindaco): due anni fa, il 12 maggio 2021, venne dirottata all’ultimo minuto su Piazza Kennedy la manifestazione già prevista per Piazza del Popolo. Curiosamente, appunto, nessun ostacolo ha trovato il 16 marzo 2019 la realizzazione in Piazza del Popolo della manifestazione lanciata dal Sindaco e sostenuta da Confindustria e dalla lobby del fossile «per convincere il Governo a cambiare rotta in merito al blocco delle attività estrattive»…
È apparso stonato perciò il presidio militare con tanto di caschi, scudi e manganelli disposto per impedire a chi doveva andare a prendere il treno di raggiungere la stazione senza fare un largo giro… proprio per evitare che chiunque, persino singoli, potesse attraversare Piazza del Popolo recando, immaginiamo, una qualche contaminazione dovuta alla manifestazione nel frattempo conclusasi in Piazza Kennedy. Non è bastata, però, la patente offesa alla democratica espressione del pensiero garantita dalla Costituzione per guastare l’atmosfera di festa. E allora godiamocela: era da tanto che a Ravenna non veniva realizzato con successo un appuntamento in opposizione alle politiche di centrodestra e centrosinistra così denso di contenuti ma al contempo allegro e gioioso. Ci sarà tempo per l’analisi politica, indispensabile comunque, visto che il percorso tracciato è tutt’altro che concluso. Ma per questa volta rincasiamo soddisfatte e soddisfatti. Ravenna in Comune ringrazia per il contributo tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione e quanti hanno marciato sotto un caldo sole nella giornata di ieri. Abbiamo mandato un bel messaggio a Palazzo Merlato e poco importa che ci abbiano impedito di urlarglielo sotto alle finestre: è arrivato forte e chiaro ugualmente a destinazione!
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Ravenna, in migliaia in corteo contro il rigassificatore