IN UCRAINA NON SI MUORE PER LA DEMOCRAZIA

Non crediamo che l’Associazione Malva rappresenti la comunità ucraina di Ravenna. Non vogliamo credere che un soggetto che sostituisce l’insulto al dialogo possa essere preso in considerazione come rappresentante se non da chi, appunto, preferisce l’insulto al dialogo. Non ci sembra sia questo il caso della comunità ucraina ravennate assieme a cui ci siamo trovati in molte occasioni a manifestare per la conclusione di ogni guerra e di quella che sta duramente colpendo moltissimi territori abitati da ucraini in particolare. Prendiamo atto che l’Associazione Malva segue altre modalità espressive. “Non c’è peggior fascista che antifascista italiano” è il messaggio rivolto in forma pubblica sulla propria pagina facebook alla Consulta Antifascista Ravennate, presieduta da Carlo Boldrini, figlio del comandante partigiano Arrigo Bulow Boldrini, medaglia d’oro al valor militare. Il motivo è quello della mancata adesione da parte della Consulta alla richiesta formulata dall’Associazione Malva di riconoscere da parte delle istituzioni cittadine, in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, “che i valori della libertà, della democrazia e dell’antifascismo sono anche i nostri” in quanto “la lotta del popolo ucraino è per non cadere nella dittatura e restare liberi in Occidente”. La Consulta ha espresso il proprio dissenso rammentando che fra i combattenti ucraini contro l’invasore russo ci sono forze politiche e militari come il battaglione Azov ed altre che si richiamano al nazismo dalle quali nessuno s’è dissociato”. Ha ricordato la Consulta, poi, che “il 25 aprile è una data sacra che sancisce la nascita di un’Italia democratica, antifascista la cui unicità va rispettata e non mescolata, stravolgendone la natura, con altre iniziative concernenti le vicende pur tragiche di altre nazioni (dai palestinesi agli iraniani, ai curdi, ai cubani, ecc.)”.

Non solo la Consulta si è detta contraria, ma anche numerose cittadine e cittadini. Anche forze politiche di sinistra hanno formulato contrarietà: Partito Comunista Italiano (Pci), Rifondazione Comunista (Prc),  Partito Comunista (Pc) e Potere al Popolo (PaP). Anche Ravenna in Comune ha espresso la propria opposizione. Abbiamo motivato la nostra posizione dicendo che “Compiere ogni sforzo perché le armi smettano di alimentare la violenza è senz’altro indispensabile e urgente. Non si può però usare il 25 aprile per nascondere il fatto che quella in corso in Ucraina non è una guerra per la democrazia né per la tutela delle libertà democratiche. La liberazione dal nazifascismo è stata un’altra cosa”.

Nessuno diventa democratico per il solo fatto che non è democratico il suo avversario” abbiamo spiegato. La Repubblica Ucraina ha messo fuori legge numerosi partiti politici cancellandone la relativa rappresentanza parlamentare. Nel Paese non vi è libertà di stampa, né le libertà sindacali e nemmeno la libertà religiosa. Ribadiamo che organizzazioni paramilitari filofasciste sono da tempo parte integrante delle forze armate ucraine. Le accuse di violazione di diritti umani e delle convenzioni internazionali si moltiplicano.

Il 25 aprile rappresenta il momento fondativo della democrazia in Italia, liberata dall’oppressione feroce di un regime antidemocratico. Quella in corso in Ucraina è una atroce guerra che deve essere immediatamente fermata ma nulla ha a che vedere con la lotta per la democrazia. Non saranno le offese dell’Associazione Malva a cambiare questo fatto. Ravenna in Comune ribadisce dunque la propria assoluta contrarietà alla convocazione di un consiglio comunale straordinario per il 25 aprile e di qualsivoglia manifestazione istituzionale collegata a tale data che pretenda di fondarsi su un’inesistente equiparazione tra la lotta di resistenza italiana ed il conflitto in atto in Ucraina. Parimenti ribadiamo la nostra disponibilità ad unirci a qualunque manifestazione pubblica diretta a fermare il conflitto, con le sofferenze che arreca, cessando da subito di alimentare la violenza con continui invii di armi.

#RavennainComune #Ravenna #25aprile #Ucraina #Russia

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ravenna notizie

Stupisce che la “consulta antifascista” non condanni il fascismo di Putin e si opponga alla presenza ucraina nei festeggiamenti del 25 Aprile

Fonte: Ravenna Notizie del 12 aprile 2023
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