Ieri, martedì 14, in Consiglio Comunale, il Sindaco è entrato a gamba tesa stravolgendo l’ordine del giorno dei lavori. Ha chiesto e ottenuto dal Presidente Cameliani di fare un comizio forzando l’articolo 63 del regolamento consigliare. Il tema è ancora il rigassificatore. Curiosamente, a Ravenna, il “primo” è stato imposto senza quasi poterne parlare salvo una seduta consigliare ed una comparsata al Palazzo dei Congressi. Ora che si tratta di aggiungerne un altro, fortunatamente, il coperchio non si riesce più a tenere sulla pentola che ha cominciato a bollire. Meglio tardi che mai! Il comizio del Sindaco è durato mezzora e si è appoggiato un articolo che, invece, gli consentirebbe solo di effettuare una breve comunicazione. Molto in sintesi (del resto ha ripetuto sempre le stesse cose) ha sostenuto il Sindaco che un Governo che imponesse la scelta del rigassificatore a Ravenna senza concordarne prima l’installazione con l’Ente locale farebbe un’azione gravissima. Bene, vorremmo ricordargli che è esattamente quello che è avvenuto nel Comune di Piombino. Un Consiglio piombinese unanime, dove sono presenti grosso modo le stesse forze politiche (nazionali) presenti a Ravenna, ha votato contro l’arrivo della Golar Tundra, la nave rigassificatrice, nella città toscana. Ebbene, di tale scelta, il governo nazionale, attraverso il proprio commissario designato, il Presidente toscano, se ne è fregato bellamente. Solo che, scomodamente per de Pascale, il Governo Draghi che ha imposto la decisione è stato un governo sostenuto dal suo partito, il PD, così come del PD sono i due commissari designati, quello toscano, Giani, e quello emiliano, Bonaccini.
Proprio questo è il problema di democrazia soppressa denunciato da Ravenna in Comune e da tutte le forze politiche che hanno manifestato sabato scorso a Piombino in solidarietà con la comunità toscana prevaricata con la forza di una decretazione d’urgenza. Ora un eventuale analogo comportamento del governo nazionale nei confronti di Ravenna sarebbe inaccettabile per il Sindaco solo perché è cambiata la maggioranza e il PD è rimasto fuori dalla porta senza poltrone? Dov’era il Sindaco quando denunciavamo il deficit democratico nella imposizione di un futuro di rigassificazione a Ravenna e a Piombino attraverso misure di urgenza che hanno trascurato completamente le più ordinarie procedure di accertamento dei rischi per la sicurezza e di valutazione ambientale? Imposizione, peraltro, che ha ribaltato una decisione contraria espressa dallo stesso Comune di Ravenna nel 2008! Imposizione passata sopra le manifestazioni, le marce, le raccolte firme che si sono moltiplicate prima durante ma anche dopo la decisione impostaci. Quelle che il Sindaco finge di non vedere, raccontando invece di una presunta comunità favorevole…
Ravenna in Comune, che in questa consigliatura non siede in Consiglio, ricorda a tutte le forze politiche che invece vi siedono che, nell’unica occasione in cui hanno avuto la possibilità di un voto, nessuno si è opposto alla variante che ha consentito il rilascio dell’autorizzazione al rigassificatore di Ravenna, BW Singapore. Un’autorizzazione della durata di un quarto di secolo, alla faccia dell’emergenza e dell’urgenza! Ravenna in Comune avrebbe dato voto contrario senza le titubanze che dovrebbero rimordere le coscienze almeno dei 5stelle e dei “coraggiosi” (che invece hanno votato a favore, appunto). Se oggi può venir dato per scontato da SNAM che non abbia intralci l’arrivo a Ravenna anche di un secondo rigassificatore da questo dipende. Così come dipende dall’opposizione piombinese la limitazione a tre anni dell’autorizzazione alla permanenza della Golar Tundra. Autorizzazione quest’ultima, comunque assurda, ma questa è la ragione della lotta piombinese che continua. Quale ragione possa portare le forze politiche locali a svegliarsi all’arrivo della Golar Tundra mentre saporitamente hanno dormito quando si preparava l’entrata in porto della BW Singapore, non è dato sapere. Per quanto riguarda Ravenna in Comune parteciperemo alla grande manifestazione nazionale che a Ravenna, il prossimo 6 maggio, contrasterà la delirante deriva verso la rigassificazione che viene imposta non solo a Ravenna o a Piombino ma a tutta l’Italia. Se chi ha parlato a vuoto durante la seduta consigliare di ieri vorrà essere in piazza con noi e con la cittadinanza per sostenere un’autentica svolta verso le energie rinnovabili sarà comunque benvenuto/a. Purtroppo non lo crediamo possibile. Tutta la banda dei consiglieri e delle consigliere di centrodestra e centrosinistra ha dato un “bel” segnale di continuità, infatti, tornando a votare all’unanimità proprio ieri, in finale di seduta, una “bella” mozione che conferma la precedente votazione di ottobre a favore del “primo” rigassificatore “motivandola” con l’aggiunta di una ridicola richiesta di compensazioni, avanzata unicamente a fini di marketing politico. Il nostro auspicio è che la cittadinanza faccia calare il prima possibile il sipario sul teatrino della politica ravennate.
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Secondo rigassificatore a Ravenna? Il sindaco: “Nessuna decisione è stata presa”
Il sindaco risponde a una lettera delle opposizioni e afferma: “Se la decisione fosse stata presa senza dialogare con il territorio saremmo davanti a un fatto molto grave