Ravenna in Comune ha già avuto modo di esprimere la propria contrarietà rispetto all’accoglimento da parte dell’Amministrazione Comunale della richiesta di messa a disposizione del “Jova Beach Party” di un tratto di arenile a Marina di Ravenna. Non ripetiamo una volta ancora il lungo elenco delle obiezioni. Restano ferme le nostre conclusioni: «Jovanotti svolge la propria professione e chiede di esibirsi nei luoghi che la sua agenzia ritiene più adatti alla riuscita dei propri spettacoli. Dovrebbe essere compito della Pubblica Amministrazione essere in grado di rifiutare i luoghi, come le spiagge, che vanno preservati». Il problema, come noto, sta nell’incompatibilità tra l’impatto provocato dal concerto e le caratteristiche del luogo dove dovrebbe svolgersi. I precedenti in altre località lasciano poco spazio all’immaginazione. E, per quanto riguarda Ravenna, se il buongiorno si vede dal mattino, la distruzione da parte dell’Amministrazione Comunale di 65 metri lineari di tamerici in spregio alle regole che la stessa Amministrazione si è data è stato un pessimo primo segnale.
Oggi si svolge un primo presidio per contestare questa decisione, questo approccio, questa stessa idea di gestione del territorio della Amministrazione di Ravenna. «Il presidio è organizzato per ricordare che eventi quali il Jova Beach Party, patrocinato da FIAB e WWF, quest’ultimo presente alla Giornata Europea nella persona della propria presidente Donatella Bianchi, siano mere operazioni commerciali e nulla abbiano a che fare con il rispetto del mare, delle spiagge, dell’ambiente e della biodiversità. Né tantomeno con l’educazione ambientale, che dovrebbe essere uno degli imperativi per affrontare le sfide sempre più drammatiche che ci presenta il futuro». Il presidio è organizzato dal Collettivo Autonomo Ravennate. Collaborano il Coordinamento per il Clima – Fuori dal fossile, le associazioni C.L.A.M.A. Ravenna odv, Gruppo di Intervento Giuridico – delegazione di Ravenna, Italia Nostra sezione di Ravenna, OIPA ITALIA – sezione di Ravenna, Gruppo Vivi Ravenna Verde. Come Ravenna in Comune esprimiamo solidarietà rispetto al presidio ed invitiamo chi condivide i nostri valori a contribuire sin da oggi alla riuscita di tutte le manifestazioni che aiuteranno a prendere coscienza della inevitabile compromissione ambientale causata dal luogo sbagliato dove organizzare il concerto. Concentrare per due giorni (8 e 9 luglio) sulla stessa spiaggia poco meno di 100.000 persone rappresenta infatti una pressione antropica di per sé devastante anche senza considerare tutto ciò che vi graviterà intorno, a partire dall’inquinamento sonoro a quello atmosferico a quello ambientale. L’appuntamento di oggi è dalle ore 9.00 alle ore 11.00 nei pressi del Pala de André a Ravenna durante la Giornata Europea del Mare 2022.
[Il Jova Beach Party come Attila: da dove passa non cresce più l’erba. Nella foto: il Jova Beach Party 2019 di Roccella Jonica]
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Stop eventi impattanti come Jova Beach, presidio alla Giornata Europea del Mare a Ravenna
Sottoscrivo a pieno tutte le obiezioni che Ravenna in Comune ha espresso verso lo svolgimento del Jova Beach Party. A mio parere questi spettacoli con un afflusso così massiccio di persone dovrebbero essere svolti in luoghi dove esiste la possibilità di controllare tale afflusso. Posso solo immaginare le nostre povere dune che verranno prese d’assalto dalle tendopoli e si tramuteranno in latrine (vedi feste estive degli stabilimenti balneari). Da ignorante mi sono posta una domanda : in tutto il Comune di Ravenna non esisteva nessun altro luogo adatto ad un evento del genere?! Mi auguro che a Ravenna non vengano mai più permessi eventi del genere in aree così delicate e preziose. Noi ravennati abbiamo la fortuna di avere una bellissima costa ancora naturale e per quanto possibile selvaggia perché vogliamo distruggerla!!!