Ravenna in Comune manifesta apprezzamento nei confronti del consigliere comunale Renald Haxhibeku per aver presentato una interrogazione urgente (question time) per chiedere «al sindaco e alla giunta comunale se intenda attivarsi con l’osservatorio per la legalità e la sicurezza sul lavoro, assieme a tutti i soggetti interessati e alla Prefettura, a seguito dell’ulteriore incidente verificatosi presso lo stabilimento di Marcegaglia». Si è trattato infatti di una richiesta quanto mai indispensabile alla luce del ripetersi di eventi suscettibili di causare danno ai lavoratori dello stabilimento di Ravenna che hanno provocato l’indizione di uno sciopero: n. 4 enormi pinze precipitate al suolo in meno di un anno. Vanno considerate inoltre le risultanze peritali che hanno inquadrato la morte su lavoro di Bujar Hysa nello stesso stabilimento il 15 luglio 2021: spiccano infatti i termini “ristretti spazi di manovra” e “mancanza di spazi operativi e vie di fuga”. Senza dimenticare naturalmente un’altra morte che continua a far male: quella di Lorenzo Petronici, travolto da coils nella notte tra il 7 e l’8 aprile 2014 nello stesso stabilimento, per la quale in sede di giudizio non sono state riconosciute responsabilità.
Purtroppo non possiamo manifestare apprezzamento per la risposta fornita al consigliere. L’assessora Annagiulia Randi, infatti, martedì scorso, non ha nemmeno nominato l’osservatorio. Ce ne rammarichiamo visto che la richiesta di rivitalizzarne l’operato partiva da Ravenna in Comune che con insistenza, attraverso il proprio consigliere Massimo Manzoli, ne aveva a suo tempo preteso la costituzione, ottenendo il pieno sostegno del Consiglio il 18 giugno 2019. L’assessora ha invece puntato tutto su nuovi protocolli, patti e accordi simili. Le potremmo rispondere con le stesse parole di Manzoli, pronunciate dopo la morte di Bujar ma purtroppo ancora attualissime: «nonostante i protocolli nel giro di 5-6 anni sono morte due persone nel porto allo stesso modo, quindi il protocollo è uno strumento di facciata non efficace».
Arrivati a questo punto e in piena emergenza sicurezza-lavoro, gli impegni a parole che non si traducono in azioni da parte dell’Amministrazione Comunale non servono a niente. Chi esce al mattino ha un elevato rischio di non rientrare a casa la sera e non è accettabile che certa politica, il PD che governa innanzi tutto, continui a fare solo finta. La realtà è che per un soggetto come il PD, che si dichiara apertamente a metà strada tra padrone e lavoratore, prendere le parti del lavoratore è diventato impossibile.
Lunedì 9 maggio lo Slai Cobas ha avanzato la proposta di un percorso di lotta perché i lavoratori riprendano direttamente nelle loro mani la difesa della propria salute e sicurezza indipendentemente dalle tessere sindacali. «Dai processi i padroni ne escono impuniti: è successo già con quello di Petronici e non dobbiamo permettere che lo stesso accada per Bujar Hysa. Dobbiamo fare di questo processo una scadenza di lotta per la verità e giustizia e per rilanciare denunce e mobilitazione. Il comitato promotore dello Slai cobas per il sindacato di classe fa appello a costruire assieme questo percorso di lotta». Il giorno dopo è stato Potere al Popolo, da anni accanto a noi a richiedere la rivitalizzazione dell’Osservatorio, a farsi avanti: «Ora riteniamo sia arrivato il momento di creare un movimento costante di lotta e intervento sul tema della sicurezza e degli omicidi sul lavoro che veda insieme e uniti i lavoratori, i cittadini, i giovani, gli studenti, i sindacati, gruppi, collettivi e le forze politiche disponibili. Lanciamo perciò un appello per cominciare a costruire al più presto questo percorso».
Ravenna in Comune condivide pienamente l’appello e la proposta e si dichiara pronta a contribuire con le proprie forze sul territorio e a livello mediatico perché il percorso che si intende avviare abbia gambe su cui camminare. Chiediamo a chi condivide i nostri valori, ma anche alle altre forze politiche e alle associazioni e sindacati, alle cittadine e cittadini, in forma organizzata o meno, di unire le forze perché nasca un processo e si realizzino azioni per dare concretezza all’aspirazione alla sicurezza, al diritto ad un lavoro in assenza di rischi. Avevamo promesso alla cittadinanza che, anche fuori dal Consiglio, non avremmo lasciato cadere un tema essenziale per noi e per le lavoratrici e i lavoratori, e intendiamo mantenere fino in fondo la promessa. Noi ci siamo e ci saremo perché la sicurezza sul lavoro si conquista solo lottando, non aspettando che cada dall’alto. A cadere dall’alto sono solo le pesanti pinze di Marcegaglia.
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Question time di Haxhibeku (PD) sull’incidente sul lavoro in Marcegaglia
Fonte: RavennaWebTv del 6 maggio 2022
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Emergenza sicurezza alla Marcegaglia: le proposte dello Slai Cobas
Fonte: RavennaWebTv del 9 maggio 2022
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Pap: Creiamo un movimento comune e costante di lotta e intervento sul tema della sicurezza e degli omicidi sul lavoro