Ravenna in Comune lo ha ripetuto nuovamente pochi giorni fa: a livello locale, comunale e regionale, e a livello nazionale, tra centrodestra e centrosinistra non ci sono differenze per quanto riguarda la genuflessione alla lobby del fossile (e non solo). La riprova, l’ennesima, si è avuta in Regione, proprio pochi giorni dopo che l’assessore Colla non aveva escluso una ripartenza delle trivellazioni. Una mozione in tal senso presentata da Fratelli d’Italia ed emendata dal PD (Gianni Bessi) ha ricevuto il voto favorevole dello stesso PD coadiuvato dalla Lista di Bonaccini e di tutto il centrodestra. Pochi giorni fa, del resto, un’analoga mozione è stata sottoscritta anche a livello comunale da centrodestra e centrosinistra e da centrodestra e centrosinistra allegramente votata. Tra Bologna e Ravenna la differenza sta nei voti contrari: a Ravenna è mancato il solo voto dei 5Stelle che hanno bissato in Regione; a Bologna Coraggiosa ha votato contro mentre a Ravenna ha votato a favore. I verdi, non presenti in Consiglio Comunale a Ravenna, hanno votato contro in Regione.
Ravenna in Comune era stata sollecitata ad unire le proprie forze a quelle del carrozzone schierato dietro la ricandidatura di de Pascale. Sinistra Italiana, che oggi grida allo scandalo per il comportamento del centrosinistra e di Coraggiosa in particolare, sosteneva solo pochi mesi fa che dall’interno della maggioranza c’era la possibilità di condizionarne l’operato rispetto a temi come, appunto, l’ambiente. E citava come esempio virtuoso proprio Coraggiosa.
Ravenna in Comune ha rifiutato di rinnegare il proprio progetto con quella che sarebbe apparsa come una capriola senza giustificazioni. Alla possibilità di far cambiare idea al PD rispetto alle posizioni liberiste che lo connotano non abbiamo mai creduto. Sarebbe ora che chi si è iscritto tra i sostenitori del Sindaco e che, ancora domenica, ha accettato il sostegno del PD pur di far eleggere propri candidati nei consigli territoriali, prendesse pubblicamente atto che se si sta con il PD non c’è modo di far cambiare natura al partito delle trivelle. Delle due l’una. Se la transizione energetica è un tema fondamentale allora non è possibile restare nella stessa maggioranza con chi vuole suicidare il pianeta continuando ad estrarre e bruciare il fossile. Se invece non lo considerano un tema fondamentale e contano più altri benefit, allora ci risparmino tutti quanti almeno i comunicati di una protesta di facciata che lascia il tempo che trova.
Per Ravenna in Comune la scelta è scontata: dobbiamo uscire subito dalla dipendenza dal metano, che ha un impatto climatico perfino peggiore della CO2, quando si disperde in atmosfera. Prima abbandoniamo il gas e ci rivolgiamo alle rinnovabili e più aumentano le probabilità di riuscire ad assicurarci un domani.
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Trivelle, energia, gas: asse Pd con le opposizioni
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