Il tempo della politica, intesa come individuazione degli obiettivi da perseguire, si è esaurito. La maggioranza che esprime la Giunta comunale ha individuato i progetti che intende perseguire nell’ambito del PNRR e ne ha ottenuto l’approvazione. Come Ravenna in Comune avremmo molto da dire sulle scelte operate da de Pascale & C., sia quanto al merito che alle priorità, ma, ormai, la decisione è stata presa e ha ottenuto l’ok del Governo. Si tratta di:
- Il cosiddetto parco marittimo, ossi interventi dietro le spiagge delle località di Casalborsetti, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe, Lido di Savio, Marina Romea e Porto Corsini per complessivi 10.205.000 euro distribuiti su 3 interventi (3 appalti distinti),
- La riqualificazione di piazza Vivaldi a Lido Adriano per 700.000 euro,
- Il percorso ciclo-pedonale lungo viale Italia a Marina Romea per 680.000 euro,
- Il completamento del parco Baronio per 500.000 euro e
- La parte pubblica del project financing della nuova piscina comunale per 4.950.000 euro.
Ora verrebbe il tempo dell’amministrazione (buona). Anzi, i tempi, nel senso del rispetto del rigido cronoprogramma del PNRR:
- Entro il 30 giugno 2023 i progetti dovranno essere tutti appaltati,
- Entro il 31 dicembre 2024 ogni singolo appalto dovrà essere stato completato e pagato per il 30% del valore complessivo,
- Entro il 31 marzo 2026 tutti i lavori dovranno essere conclusi.
La sanzione per il mancato rispetto consiste nella revoca dell’assegnazione. In altri termini, lo Stato cancellerebbe l’impegno assunto di versare le risorse pubbliche al Comune, creando un buco finanziario nel bilancio comunale.
Le Amministrazioni Comunali ravennati a trazione piddina hanno una lunga tradizione di mancato rispetto dei termini. De Pascale nel suo primo mandato non si è discostato da questa tradizione, anzi, se possibile, ha peggiorato il record negativo stabilito dai suoi predecessori a Palazzo Merlato. Lunghissimo l’elenco dei ritardi, impossibile citarli tutti, ci limitiamo ai primi che ci vengono in mente: dal palazzetto dello sport agli uffici comunali, dal parco della ex caserma alla Fabbrica Vecchia e Marchesato, dalla sede della polizia municipale al Mercato Ittico, ecc. ecc. Alcuni ritardi, tra l’altro, riguardano proprio i progetti dell’elenco PNRR, come nel caso del parco marittimo e della piscina comunale.
Nei giorni scorsi è emersa la notizia dei consistenti aumenti di “stipendio” stabiliti dalla legge di bilancio 2022 a favore di Sindaco, Vicesindaco e Assessori (nonché della Presidente del Consiglio Comunale). Nessuna lavoratrice o lavoratore ha mai nemmeno sognato aumenti contrattuali del genere (attorno al 100% a regime). Anzi, chi paga, il padrone, ha sempre vincolato quei quattro soldi di aumenti stabiliti dal CCNL (per chi ce l’ha) ad “aumenti di produttività”. Come Ravenna in Comune non crediamo che la Giunta riuscirà mai a dimostrare al proprio “padrone” (la cittadinanza) un “aumento di produttività” nella propria attività amministrativa che equivalga al raddoppio di quanto attualmente “prodotto” (per quanto basso sia l’indice di partenza, ahinoi). Potrebbe però, quanto meno, provare a rispettare i termini di legge per non far perdere al Comune i 17 milioni e 35mila euro del PNRR. Questa sì che sarebbe una vera e propria rivoluzione.
[nell’immagine dello scorso settembre: uno dei tanti cantieri in ritardo di de Pascale & soci. Secondo il Sindaco il parco della ex Caserma Dante a quella data avrebbe già dovuto essere terminato. Per fortuna non lo ha messo nell’elenco dei progetti PNRR…]
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Fondi Pnrr, appalti entro il 2023 o si rischia la revoca dei contributi
Fonte: Corriere Romagna del 5 febbraio 2022