Abbiamo registrato come positivo l’emendamento approvato in Commissione in Senato per negare il finanziamento pubblico al più grande deposito di CO2 al mondo (così lo definì il CEO di ENI). Ne abbiamo tuttavia anche correttamente dimensionato gli effetti. Importanti a livello simbolico, meno a livello sostanziale. In questo siamo d’accordo con de Pascale per cui «il fondo era da 150 milioni, possibile che alcune decine arrivassero a Ravenna, ma il progetto costa ben più di un 1 miliardo. Una mancia dallo Stato avrebbe cambiato poco o nulla». 150 milioni non sono quattro soldi: si prevede un costo inferiore per risistemare la tangenziale e la Ravegnana, per capirci. Però è vero che si tratta di ben poca cosa rispetto all’importo stimato. Per la precisione i conti fatti dalla stessa ENI quantificano il costo complessivo attorno ai 2 miliardi di euro. Ben più rilevante sarebbe se ENI fosse costretta dallo Stato, che la controlla, a dedicare quella somma ad interventi sulle rinnovabili. Ma questo, al momento, sembra fantascienza.
Che con la transizione non abbia nulla a che fare la captazione e lo stoccaggio della CO2 noi lo abbiamo detto fin dall’inizio. Massimo Manzoli, che ci ha rappresentato il Consiglio Comunale nella scorsa consigliatura, lo ha ribadito più volte. L’ultima è stata ieri, dichiarando ai giornali: «È un progetto di investimento in fonti fossili e chiunque parli di decarbonizzazione o è in malafede o non sa di cosa stia parlando». Per noi è sempre stato chiaro: il no all’impianto CO2 di ENI e non ai soli finanziamenti pubblici per realizzarlo è la cartina di tornasole per valutare chi parla seriamente di conversione energetica e chi invece si limita al marketing politico per non dar fastidio al cane a sei zampe. Sempre Manzoli: «Chiaramente qualche forza politica di maggioranza dovrà mettere sul bilancino dei valori, l’ambiente e il clima assieme allo stare al “governo della città”. Vedremo da che parte la bilancia penderà».
Ravenna in Comune è una forza politica e divinazioni e previsioni per il futuro non sono il nostro pane quotidiano, anche se, avvicinandosi la fine dell’anno, oroscopi e vaticini sarebbero di moda. Tuttavia, per una volta, facciamo un’eccezione. Visti i precedenti della storia recente e l’andazzo dell’attuale consigliatura possiamo facilmente prevedere, anche senza consultare la palla di vetro, che nessuna forza di maggioranza smetterà di sostenere de Pascale nel suo appoggio incondizionato all’ENI. E questo, nonostante i “coraggiosi” proclami ambientalisti sbandierati in campagna elettorale. Se risulterà il contrario, tanto di guadagnato per tutte e tutti noi.
[nell’immagine: la manifestazione per dire “NO al CCS e SI alla vera transizione energetica” del 12 maggio scorso a cui abbiamo partecipato]
#RavennainComune #Ravenna #ENI #CO2
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In Senato passa l’emendamento anti-stoccaggio di Co2
Fonte: Ravenna & Dintorni del 21 dicembre 2021
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Stoccaggio Co2, il sindaco ci crede: «Fondi dallo Stato non fondamentali»
Fonte: Corriere Romagna del 23 dicembre 2021
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L’ex consigliere Manzoli va all’attacco: «La sinistra locale prenda posizione»
Fonte: Corriere Romagna del 23 dicembre 2021