Consumo di suolo a Ravenna. Qualcuno dice che Ravenna in Comune sarebbe “ingiusta” nei confronti della giunta de Pascale. Per “costoro”, specie per quanto riguarda l’ambiente, si dovrebbero valorizzare presunti passi in avanti negli ultimi cinque anni compiuti da PD & soci. In genere stanno nell’attuale maggioranza o cercano di entrarvi.
Noi non siamo d’accordo. Nel nostro programma di cinque anni fa scrivevamo di come fosse «necessario fermare la speculazione edilizia in una città con migliaia di case sfitte e puntare sulla riqualificazione urbana». L’attuale Amministrazione per cinque anni ha fatto l’opposto. E in questa fine di mandato sta accelerando svincolando tutto il peggio possibile e raccontando che non potrebbe fare diversamente. E allora, perché occorrerebbe il voto, volta a volta, di Giunta e di Consiglio Comunale?
Lo dovette ammettere l’assessora all’Urbanistica, incalzata da Ravenna in Comune, proprio al momento dell’approvazione del PUA del Bricoman di cui si parla in questi giorni.
Secondo il Sindaco il progetto andava portato obbligatoriamente avanti come gli altri. Diceva (e lo ripete oggi): «Esistono le leggi e vanno rispettate. Dobbiamo spiegare che vi sono progetti previsti nel piano urbanistico del 2003». L’assessora, invece, riconobbe in Consiglio che in mancanza di un voto positivo dello stesso Consiglio non si sarebbe potuto fare il PUA. Quello di Fornace Zarattini. E degli altri che stanno dando un contributo determinante a confermare il primato negativo di Ravenna in Regione per suolo consumato. Con i suoi 90 ettari di terreno cementificato, infatti, la provincia di Ravenna ha il dato più alto in regione. Anche di realtà ben più grandi come Modena e Bologna. Buona parte del suolo consumato, poi, si trova nel Comune (64 ettari).
Visto però, appunto, che noi saremmo ingiustamente prevenuti per motivi ideologici, oggi diamo la parola solo ad altre voci.
«Ogni abitante di Ravenna nel 2020 ha “perso” 2,33 metri quadri di territorio agricolo a causa della cementificazione del territorio. Il rapporto annuale Ispra sul consumo di suolo sembra lasciare pochi dubbi sul fatto che la città romagnola può migliorare molto su questo fronte. […] Difficilmente le cose miglioreranno a breve, visto che in questi mesi si stanno approvando molti Piani urbanistici, alcuni risalenti anche a diversi anni fa, che porteranno a perdere ulteriori metri quadri di terreni agricoli. Si parla di progetti molto estesi come le aree logistiche portuali tra via Canale Molinetto, via Trieste e Porto Fuori e di interventi urbanistici come quello del villaggio San Giuseppe, di Porto Fuori e – ultimo in ordine di tempo –di San Pietro in Vincoli». [Alessandro Montanari, “Addio a 90,4 ettari di terreni agricoli”, Corriere Romagna del 23 luglio 2021]
«È evidente la progressiva trasformazione del territorio ravennate degli ultimi anni con l’emergere di nuovi cantieri che stanno portando alla progressiva scomparsa della campagna urbana. […] Un tasso in aumento rispetto agli anni precedenti, che non intende arretrare e che pare dimenticare l’obiettivo di consumo di suolo zero al 2050. Sappiamo quali sono le conseguenze: la perdita irreversibile di una risorsa non rinnovabile e maggiore suscettibilità agli effetti dei cambiamenti climatici». [Legambiente, “Ravenna zona rossa per il consumo di suolo secondo ISPRA”, Ravenna Notizie del 15 luglio 2021]
«Il 7 luglio Vivi Ravenna Verde ha inviato al Sindaco una richiesta di cambiare la sua obsoleta politica urbanistica. […] Il suolo urbanizzato nel Comune di Ravenna è il 10,58%, superiore alla media regionale (8,9) e nazionale (7,1), lontano dall’obiettivo consumo del suolo al 3% posto dalla Legge Regionale 24/17. Per il report ‘Mal’aria di città 2021’ di Legambiente, Ravenna è fra le città più inquinate d’Italia al 21° posto. In Romagna i cittadini Ravennati spendono più degli altri per danni da inquinamento: 1.541€ (rapporto Epha). Ravenna è fra le prime 100 nella classifica europea sul tasso di mortalità da polveri sottili all’89° posto (Univ. Utrecht, G.H.I. Barcellona, T.P.H.I. svizzero). Nel nostro Comune si riscontra un calo della popolazione del – 2,18%, a fronte di circa 2.000 case in vendita in città e quasi 7.500 incluso il forese: dunque nessuna necessità di urbanizzazione. Doveroso è il cambio di progettazione del Comune: stop alla cementificazione del territorio e alla speculazione edilizia». [Vivi Ravenna Verde, “Il gruppo apartitico Vivi Ravenna Verde dice basta cementificazione. Stop alla lottizzazione Agraria”, Ravenna Web Tv del 7 luglio 2021]
«In questa torrida estate 2021, lo scempio ambientale che data da molti decenni sta mostrando crudelmente le sue conseguenze, sia con il drammatico fenomeno di temperature elevatissime (ed incendi estremamente distruttivi) in aree del mondo fino ad ora ritenute fresche, sia con le devastanti alluvioni che hanno di recente colpito tragicamente la Germania e il Belgio. […] Contro queste scelte di politica energetica scellerate e perdenti e per un nuovo modello basato sulla produzione energetica diffusa da fonti rinnovabili, e sulla rigenerazione ambientale complessiva (riforestazioni ed espansione delle aree naturali, stop al consumo di suolo e ripristino di suoli mitiganti, ripresa del controllo pubblico e riparazione dell’equità sull’acqua, guerra al dilagare delle plastiche, nuove politiche dei trasporti ecc.) molte mobilitazioni stanno sviluppandosi in tutto il mondo. […] Anche a Ravenna, dove prioritariamente si intensificherà lo sforzo di contrastare il grande imbroglio del progetto ENI per il CCS, e sul quale vorremmo finalmente vedere al nostro fianco anche pezzi significativi del mondo politico, delle forze sociali e della società civile. Rispondere con efficacia e urgenza alla sfida del secolo è una necessità irrimandabile. [Per il clima-Fuori dal Fossile, “Emergenza climatica, invertire rotta prima possibile anche a Ravenna”, Ravenna Notizie del 24 luglio 2021]
In conclusione: sappiamo di non essere sole e soli. Alle prossime manifestazioni contro le politiche di questa giunta in campo ambientale Ravenna in Comune ci sarà assieme a chi ha più a cuore il nostro futuro di una poltrona o di una speculazione. Del resto, che sia una questione di vita o di morte sempre di più se ne rendono conto. Eccetto che nel “felice” pianeta di Palazzo Merlato e dintorni.
[nella foto: il nuovo “parco” commerciale Teodorico. Ennesimo supermercato, ennesimo spreco di suolo]
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Cemento, persi 90 ettari di terreni agricoli in un anno a Ravenna
Fonte: Corriere Romagna del 23 luglio 2021
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Ravenna zona rossa per il consumo di suolo secondo ISPRA
Fonte: Ravenna Notizie del 15 luglio 2021
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Il gruppo apartitico Vivi Ravenna Verde dice basta cementificazione. Stop alla lottizzazione Agraria
Fonte: Ravenna Web Tv del 7 luglio 2021
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Emergenza climatica, invertire rotta prima possibile anche a Ravenna