Bene hanno fatto Collettivo Autonomo Ravennate, Legambiente e Italia Nostra a portare l’attenzione sul procedimento giudiziale per i fatti della Berkan B avanti a Palazzo di Giustizia a Ravenna. In Consiglio Comunale, a parte per Ravenna in Comune, non sembra che le sorti della Pialassa del Piombone meritino attenzione.
Lasciando da parte le vicende giudiziali, sulle quali attendiamo le decisioni dell’organo giudiziario, ci preme ancora una volta ricordare che la Pialassa del Piombone non sta sulla luna. È un’importante bacino del Comune di Ravenna, a pochissimi chilometri dalla città, parte del Parco Delta Po e, invece, viene trattato da chi amministra l’ente urbano come se il suo destino non fosse di primario interesse per la cittadinanza. Che così non è ieri mattina (e tornerà a farlo questa mattina) lo ha rammentato un composto presidio di capannisti, pescatori della valle, ambientalisti e cittadine e cittadini, rispettoso delle norme contro il Covid-19. Come Ravenna in Comune ne sosteniamo la protesta.
Per quanto riguarda la parte non portuale (prevalente) il direttore dei lavori (fermi) ha da poco annunciato la loro possibile ripartenza. Ammesso che barene e porte vinciane rappresentino la soluzione del problema e non il loro aggravamento, come in molti pensiamo, la loro realizzazione sta andando avanti da un tempo interminabile con un costo divenuto spaventoso. Intanto la Valle si interra sempre più da una parte e si trova assediata dal cimitero dei natanti, abbandonati a ridosso della parte portuale, dall’altra. Uno di questi relitti è la Berkan B che, nonostante gli annunci, anche in questo caso, continua a non veder partire i lavori per la rimozione. Nessuna nuova, poi, relativamente alle altre rovine delle navi semisommerse, nonostante alcuni politici locali del PD si siano autocoperti di elogi per un qualche presunto merito a livello di nuove norme introdotte.
Richiamiamo con fermezza Sindaco e Giunta a prestare attenzione ad un luogo rispetto al quale più volte sono state raccontate notizie rivelatesi infondate in Commissione ed in Consiglio Comunale. La nostra vigilanza continua ma la pazienza si è esaurita da un pezzo.
[La fotografia è stata scattata il 27 febbraio scorso da Luca Rosetti. La freccia rossa indica la Berkan B; la freccia blu, gli altri relitti del “cimitero delle navi”; con la freccia verde, i primi dei capanni che si affacciano lungo le rive; l’insabbiamento si riconosce senza bisogno di frecce…]
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Berkan B, un presidio di protesta davanti al Tribunale: “Scandalosi i danni provocati all’ambiente, il porto non è una discarica”