Il racconto del Presidente Rossi di un porto che rialza la testa dopo il crollo dei traffici dei mesi scorsi si rivela una storiella che però non fa ridere. Se aveva parlato di “rivedere la luce”, “inversione di tendenza” e di “ripresa significativa” dopo uno stentato segno più in luglio (+1,5% rispetto a luglio 2019), cosa dirà dopo il -23,2% di agosto (rispetto alle movimentazioni effettuate nello stesso mese dello scorso anno)? Assomiglia molto al -25,7% di maggio (bissato in giugno) ma in quel caso la spiegazione fornita era che si stava uscendo solo allora dal lockdown (-30,4% in marzo e -28,9% in aprile). Adesso invece il dato si conferma come strutturale e si quantifica in 3 milioni e passa di tonnellate di merci movimentate in meno tra gennaio e agosto 2020 rispetto all’anno precedente. Se si mantenesse inalterata la percentuale di scostamento sino alla fine dell’anno, questo significherebbe perdere un altro milione e mezzo di tonnellate: più di 4 milioni e mezzo di tonnellate perse per strada in dodici mesi! Posto che il dato non peggiori, naturalmente.
E le merceologie che avevano visto “recuperi anche a doppia cifra percentuale” secondo le parole di Rossi del comunicato dello scorso 5 agosto? Agosto non dà speranze in nessun settore: – 26,8% le merci secche e – 6,3% quelle liquide; – 9% derrate alimentari, olii e mangimi e – 57,5% i prodotti agricoli e animali; giù del 32,1% i metallurgici e del 42, 7% i materiali da costruzione; giù dell’8,1% i container e del 100% i crocieristi. Unico segno più trailer e rotabili (5,5%).
«Continuiamo a lavorare per consolidare questa ripresa dei traffici, con l’auspicio che possa essere progressiva nel tempo ed interessare tutte le categorie merceologiche movimentate nel nostro scalo» dichiarava Rossi un paio di mesi fa. Come Ravenna in Comune riteniamo che sul dato negativo influisca fortemente la crisi della globalizzazione come l’abbiamo conosciuta. Altrimenti verrebbe da invitare Rossi a smetterla di lavorare per consolidare i traffici, se questi sono i risultati. Non lo facciamo, ovviamente, anche perché ferma restando la componente internazionale, parte della responsabilità ricade effettivamente su Rossi. Dov’era Rossi quando non si facevano (e si continuano a non fare) le manutenzioni dei fondali? E cosa dire dei continui rinvii nella partenza della gara per il nuovo porto, oramai Hub 2030? E che fine ha fatto la sottoscrizione del contratto, ora che la gara si è, dopo anni di ritardi, conclusa? E l’arrivo delle draghe in porto? Le aveva previste entro il 2020 ed ora le esclude garantendo per l’anno prossimo solo lunghe file di camion carichi dei fanghi dei dragaggi vecchi di decenni.
Non è cosa da poco. Il porto che si ferma comporta tanto lavoro in meno per tanta gente. Le giornate di mancato avvio al lavoro dei portuali sono alle stelle, mentre i precari se ne stanno a casa. Le imprese lamentano progressivo dumping per accaparrarsi i pochi traffici. E le tariffe ribassate per potersi reggere a lungo mettono sotto stress i lavoratori: meno diritti, più nero e poca sicurezza. E poi c’è l’indotto, con la logistica attaccata alla speranza di movimentare gli ex rifiuti del porto (fanghi) per potersi staccare dalla canna del gas. Non ci sembra che il nostro territorio, colpito da grave crisi economica, possa permettersi il lusso di perdere anche il porto!
Intanto il PD continua a prendere le distanze da Rossi: dopo averlo escluso dal convegno del 22 settembre alla sala Strocchi (“Porti e Infrastrutture: dai progetti ai cantieri”), lo lascia fuori anche dal tradizionale incontro sul porto del 2 ottobre alla festa de l’Unità (“La rinascita del porto per il futuro della città”). L’ultima volta che era successo ad un presidente dell’ente porto ravennate era toccato a Galliano Di Marco e ci si ricorda bene come andò a finire. Eppure è il PD che ha scelto Di Marco a suo tempo e Rossi cinque anni fa. Come Ravenna in Comune chiediamo, a nome di tutta la città, che cessino definitivamente i giochini di potere su un porto esangue.
[Nella foto: la Berkan B che sta per affondare. L’immagine simbolo della presidenza Rossi]
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Stangata d’agosto: traffici in calo del 23,2%. Nei primi otto mesi dell’anno la perdita è del 17,4%
Fonte: PortoRavennaNews del 30 settembre 2020 La crisi del porto
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Porto Ravenna, Rossi (Adsp): «Hub, svuotiamo le casse di colmata poi le draghe»
Fonte: Setteserequi del 26 settembre 2020 Niente draghe nel 2020 e camion nel 2021