Che il territorio del nostro comune abbia un grave problema di qualità dell’aria che i ravennati respirano è cosa nota. Meno noto è il fatto che, a dispetto dei provvedimenti presi per fronteggiarla, tende ad aggravarsi. Non è un problema solo ravennate ma riguarda tutta la Regione. Da oggi, ad esempio, scatta l’allerta smog in Emilia-Romagna: negli ultimi tre giorni (dal 6 all’8 dicembre) a causa di condizioni meteo stabili e favorevoli sono stati registrati in tutta la regione livelli di polveri sottili Pm10 superiori al valore limite di 50 microgrammi al metro cubo, con picchi di 77 microgrammi a Modena e Rimini. Valori superiori a 70 microgrammi sono stati rilevati dalle centraline Arpae anche nel Parmense, nel Reggiano, a Ferrara e proprio da noi, a Ravenna.
Fino a giovedì 12 dicembre, saranno in vigore le misure emergenziali anti-smog che prevedono, tra l’altro, il divieto di circolazione dei mezzi più inquinanti, compresi i diesel Euro 4. Scatta anche l’abbassamento del riscaldamento fino a un massimo di 19 gradi nelle abitazioni provate e fino a 17 gradi nei luoghi produttivi e attività commerciali. C’è il divieto di uso di biomasse in impianti domestici e di combustione all’aperto. E poi dipenderà dal bollettino di giovedì. Non saranno, come al solito, le misure prese a segnare la differenza, ma la pioggia, che potrebbe (oppure no, in assenza di precipitazioni) “ripulire” l’aria.
È evidente che non può andare avanti così. Le misure stabilite a livello regionale e adottate nei territori possono aver avuto una funzione di sensibilizzazione, ma ad altro non servono. Di certo non a quello che dovrebbe essere l’obiettivo principale di queste misure ricorrenti, ossia contenere entro il numero massimo di 35, imposto dalla legge, i giorni dell’anno in cui le concentrazioni nell’aria delle polveri sottili superano i 50 microgrammi per metro cubo. I dati di Arpae aggiornati all’8 dicembre per il territorio di Ravenna parlano chiaro (in grassetto sono evidenziati i valori oltre il limite di legge: in pratica si fa prima a dire che c’è un solo valore nei limiti!).
stazioni: | Via Caorle | Via Zalamella | Rocca Brancaleone | Porto San Vitale |
PM10 (µg/m3) Media giornaliera |
67 | 75 | 70 | 70 |
PM10 (giorni) valore limite |
30 | 43 | 36 | 69 |
Senza cambiare il modello di sviluppo non c’è modo di cavarsela. E le conseguenze parlano da sole: certo non dipende dalle sole sigarette se in Romagna la principale causa di morte per tumore è quella legata alle neoplasie polmonari. Tra il 2011 e il 2015 la classifica degli organi più aggrediti con conseguenze mortali vede in testa i polmoni (20,5%), seguiti a distanza da colon-retto (10,9%) e stomaco (8%).
Per questo nel nostro programma elettorale proponevamo un approccio che affrontava il problema di migliorare la qualità dell’aria da diversi punti. Dalla mobilità, innanzi tutto. E poi dal verde pubblico. E da politiche per l’efficientamento energetico degli edifici privati e pubblici. E, ancora, l’abbattimento delle pratiche di combustione dei rifiuti. Eccetera, eccetera.
Lo ripetiamo: senza un approccio radicalmente diverso alla questione ambientale, non c’è futuro.
#MassimoManzoli #RavennaInComune #Ravenna #inquinamento #PM10 #tumori
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Smog, scatta allerta in Emilia-Romagna
Sorgente: Mal’aria in Emilia-Romagna
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Sorgente: Mal’aria in Romagna
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Sorgente: Registro Tumori della Romagna