estratti dall’intervista di Chiara Bissi a Massimo Manzoli – Consigliere Comunale Ravenna apparsa sul Corriere di Romagna di oggi, 16 marzo 2019]
Dopo la vicenda delle querele mosse dall’ex Sindaco di Brescello per l’opera teatrale “Saluti da Brescello” a Marco Martinelli e Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, e a Marco Belpoliti e Donato Ungaro, sulla quale già abbiamo svolto considerazioni e manifestato solidarietà ai querelati nei giorni scorsi, il tema è risultato talmente importante da non poter essere così velocemente abbandonato. Nonostante il fast food mediatico che rapidamente fa ingoiare e subito dopo fa dimentichi di che cosa era che si era mandato giù. E chi meglio di Massimo Manzoli, da anni impegnato con il Gruppo dello Zuccherificio ed ora sempre “sul pezzo” anche in Consiglio Comunale per Ravenna in Comune, per non lasciar cadere la questione?
Domanda: Come giudica il clima attuale nei confronti del fenomeno mafia nella nostra Regione?
Risposta: Siamo tornati indietro di 8 anni, dopo l’enorme attenzione del processo Aemilia, il fenomeno negli ultimi anni non è più di attualità. La perdita di attenzione, soprattutto in Romagna, innesca meccanismi pericolosi.
Domanda: La Romagna è ancora una terra esposta?
Risposta: In 5 anni sono state decine le interdittive antimafia in provincia, e per questo il plauso va alla Prefettura. Numeri che testimoniano di una presenza forte e radicata.
Domanda: Quali settori a rischio nel Ravennate?
Risposta: Il gioco d’azzardo, e poi ancora le attività stagionali in agricoltura e nel turismo segnate dal caporalato. Nell’edilizia non è mai emerso nulla ma, attenzione, nel prossimo futuro sono attesi bandi e appalti per milioni di euro legati ai lavori portuali. Occorre tenere gli occhi aperti, l’obiettivo comune deve essere evitare le infiltrazioni mafiose. Siamo indietro di 15-20 anni sugli interventi. Non possiamo permetterci di avere soggetti poco affidabili come è successo anche in cantieri recenti in città.
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