Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo sulla rubrica “cose fuori dal comune” un importante contributo da parte di Maurizio Masotti. Maurizio, dopo aver viaggiato, vissuto e lavorato in UK, Austria e Germania, ha fatto volontariato nel campo dell’immigrazione dal 1998 in Italia, occupandosi dell’insegnamento dell’italiano a stranieri. È autore di 4 libri fotografici, tutti disponibili nelle biblioteche di Ravenna.
La fotografia che illustra questo intervento è stata scattata il 27 novembre 2019 in occasione dell’incontro “Siamo uomini o caporali?” (sottotitolo: “Sfruttamento e lavoro irregolare fra i braccianti della Ravenna di oggi. Presentazione dei dossier sul caporalato elaborati dagli osservatori della CGIL”) organizzato a Mezzano da Ravenna in Comune e presieduto da Maurizio [da sinistra Gianluigi Tartaull, Massimo Manzoli, Maurizio Masotti e Seck Alassane].
Nel ringraziare Maurizio ed invitare ad una attenta lettura, cogliamo l’occasione per invitare chi volesse inviare contributi a Ravenna in Comune a trasmetterli all’indirizzo mail comunicazione@ravennaincomune.it
#RavennainComune #Ravenna #MaurizioMasotti
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MIGRANTI, PAESI “SICURI”, ALBANIA, CITTADINANZA, SBARCHI A RAVENNA, FUGA ALL’ESTERO E ALTRE STORIE
Si è svolta la presentazione a fine ottobre – coincidente con il 20° anniversario della pubblicazione – del Dossier Idos 24 sulla immigrazione.
Molti sono i temi trattati nel volume, diventato con gli anni ormai una bibbia per gli interessati e gli attivisti del campo, sia per gli argomenti che per la capillarità regionale di dati, numeri e analisi.
Proviamo ad elencarne i principali: cittadinanza, “Paesi sicuri” per i migranti, Albania, Piano Mattei, occultamento notizie sui morti nel Mediterraneo, lavoro e scuola, sbarchi in Italia, CPR disumani e dispendiosi, ecc.
Andiamo con ordine, essendo questo il primo articolo (se volete) di riflessione su un argomento che è presente quotidianamente e ci costringe a schierarci, in presenza di una campagna di stampa e di opinione nei mass-media piena di fake news, per non parlare dei cosiddetti “politici”.
È presente da anni in Italia una popolazione di giovani che sono in un limbo giuridico, stimata vicino al milione di persone, soprattutto studenti. (Nella nostra regione è molto alta la percentuale, soprattutto nelle scuole primarie, dei ragazzi e delle ragazze figli/e di immigrati). Nonostante le campagne per ottenere la cittadinanza (e in presenza di un “inverno demografico” da parte italiana) per ignavia elettorale e politica gli ultimi governi non hanno osato neppure votare questo provvedimento.
“Paesi sicuri”: il recente, aspro contrasto sorto tra la magistratura e il governo italiano rischia di mettere l’una contro l’altra 2 istituzioni dello Stato. È di questi giorni l’annullamento da parte dei tribunali di Roma e Catania dei trattenimenti dei migranti che ha spinto il ministro Salvini a definire comunisti i giudici.
Una sezione del rapporto Idos prende in esame anche questo aspetto, collegato al capitolo dei migranti climatici (non riconosciuti dalle leggi internazionali), ossia di quelle persone che fuggono da eventi estremi, quali siccità, mancanza di cibo per sé e i propri figli (rappresentano 3 su 4, secondo uno studio dell’ONU). I paesi “sicuri” nella lista italiana comprendono anche l’Egitto e il Bangladesh(!).
Si è conclusa la missione 19 di Mare Jonio, come ci fa sapere Laura Marmorale, presidente di Mediterranea Saving Humans; hanno salvato 83 migranti, tutti provenienti dalla Libia e dai suoi carceri, nonostante i tentativi burocratici messi in atto dal ministero degli interni italiano.
Di questi tempi siamo in presenza del seguente fenomeno: la fuga di giovani under 34 negli anni 2011-2023 (circa 550.000 – soprattutto dal nordest della penisola). A proposito di sprechi e investimenti….
Questi giovani abbandonano il Belpaese attratti dalle opportunità di fare carriera in Europa e nel mondo, lasciando gli stipendi da fame in patria.
Per chiudere questa prima parte diamo un’occhiata alla Romagna e agli sbarchi dei migranti, da dicembre 2022 fino a ottobre di questo anno; nei porti ravennati sono arrivate 1.513 persone: adulti, famiglie e minori non accompagnati, dopo aver patito migliaia di chilometri in mare, lontani dalle coste di approdo, salvo essere trasportati di nuovo al sud con altri mezzi, come è successo ad altri porti del norditalia.
Maurizio Masotti
novembre 2024