Riceviamo da alcuni residenti di Porto Fuori il contributo che pubblichiamo a seguire. È una lettera che parte da come è stata trattata in questi anni quella località per stigmatizzare quello che è un vero e proprio modello generalizzato di cattiva gestione dell’Amministrazione de Pascale. Ci vuole poco infatti per estendere il ragionamento ad altre situazioni in Città, nel forese e nei lidi. Vengono i brividi a pensare ad una sua eventuale riproposizione a livello regionale.
Nel ringraziare per la condivisione della riflessione, cogliamo l’occasione per invitare chi volesse inviare contributi a Ravenna in Comune a trasmetterli all’indirizzo mail: comunicazione@ravennaincomune.it
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In questi giorni gli abitanti di Porto Fuori si sono svegliati con un volantino elettorale di Michele de Pascale nella buchetta delle lettere.
Inutile dire che la nostra indignazione nel leggerlo è stata forte: propaganda e retorica bieca.
Nel volantino il Sindaco parla di impegno per “l’adattamento e mitigazione per i cambiamenti climatici” salvo poi firmare deroghe per “dare una risposta alle aziende che voglio allargarsi” e continuare a consumare sempre più suolo in una situazione climatica che ha colpito così duramente il nostro territorio. De Pascale, nella sua propaganda, parla di “mitigazione” quando proprio qui a Porto Fuori ha firmato i permessi per un’opera scandalosamente impattante e inquinante, la dibattuta “bretella” e l’area “Cos9” a Porto Fuori Est. De Pascale parla di “evoluzione tecnologica”, riferendosi forse all’impianto del gasdotto che sta perforando il mare e la Terra, con decine di chilometri di cantieri per la posa dei tubi, con un impatto ambientale altissimo sul nostro mare. Mare che, per via del surriscaldamento, contribuisce alle forti precipitazioni causa delle ultime alluvioni. La nostra città e provincia vede cantieri e ruspe pronte ad abbattere alberi (come nel caso dei pini di Via Maggiore), a spianare campi, distruggere siepi e aree verdi per fare spazio a nuovi quartieri residenziale, supermercati, centri di logistica, parcheggi.
“L’Emilia Romagna che costruiremo insieme sarà solida, veloce, di tutte e di tutti” chiosa il Sindaco nel volantino elettorale, ma alcuni cittadini sanno che la realtà è ben diversa e che Michele de Pascale, insieme ai suoi sostenitori e a tutto il sistema del suo Partito si sta mangiando la terra di Romagna, con appalti, cemento, lucrosi affari a scapito della tutela dell’ambiente e di conseguenza a scapito della tutela del cittadino.
L’Emilia Romagna che de Pascale (e il partito che rappresenta) vorrebbe costruire, ormai ci è chiaro nonostante la propaganda, è l’Emilia Romagna delle aziende, del cemento e della speculazione, continuando a forzare la mano laddove invece bisognerebbe pensare a reali politiche di decrescita e di mitigazione.
“L’Emilia Romagna a cui dedicherò impegno e cuore è la nostra terra, la nostra famiglia più grande”, che però egli stesso sta contribuendo a fare affondare.
Alcuni residenti di Porto Fuori
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Sono d’accordo coi cittadini di Porto Fuori.
Sono d’accordo con i cittadini di Porto Fuori.