VERITA’ SUL CANDIDATO DE PASCALE

La periferica Ravenna, per una volta, è centrale nella campagna elettorale in vista del voto di novembre per dare una nuova amministrazione all’Emilia Romagna. Certo, da Ravenna proveniva il predecessore di Bonaccini che con il nostro Comune ha sempre mantenuto i fortissimi legami su cui aveva costruito la sua presa politica sulla Regione. Non si può però dire che Ravenna per Vasco Errani fosse un punto di riferimento importante quanto ai temi e ai programmi presentati e portati avanti durante il suo lunghissimo mandato di Presidente regionale. È innegabile, invece, come il tema dell’amministrazione romagnola e, in primo luogo, proprio di Ravenna, sia oggi di interesse generale in ogni angolo della Regione quanto meno a livello di propaganda elettorale.

La ragione è, ovviamente, conseguente al ruolo di Sindaco e di Presidente della Provincia di Ravenna che de Pascale, candidato per il centrosinistra in Regione, tuttora riveste. Questo stesso ruolo gli ha dato ribalta nazionale e, quindi, visibilità durante l’uno/due dell’alluvione del maggio 2023 e, poi, di quelle che anche quest’anno stiamo subendo. Il suo ruolo di amministratore ravennate è divenuto perciò il biglietto da visita con cui de Pascale si presenta in giro. Comprensibilmente proprio quel ruolo è sotto la lente di ingrandimento dei suoi due antagonisti: Elena Ugolini candidata per il centrodestra e Federico Serra per la sinistra.

È importante allora rappresentare il punto di vista di chi abita nel Comune e nella Provincia di Ravenna e dal 2016 ha avuto modo di testare le capacità amministrative di de Pascale. Ravenna in Comune, in questo, ha un ruolo privilegiato, nel dibattito politico locale, nella rappresentanza nelle Istituzioni sia a livello di Consiglio Comunale e di commissioni consiliari (sino al 2021) che di Consigli territoriali (sino al 2022), nella presenza nei territori. Inoltre, essendo un punto di vista civico, ha quegli importanti elementi di terzietà, rispetto alle forze politiche di cui i tre candidati sono espressione, che consentono la necessaria indipendenza nell’espressione di un giudizio.

Il giudizio di Ravenna in Comune sulle capacità amministrative di de Pascale è perciò un importante giudizio obiettivo e informato ed è fortemente negativo. Il nostro è un messaggio rivolto principalmente all’elettorato che si accinge ad un voto non condizionato dall’appartenenza a specifico partito. A chi non conosce de Pascale portiamo l’esperienza negativa vissuta da cittadine e cittadini di Ravenna che gli addebitano la responsabilità politica (e la magistratura verificherà quella, eventuale, civile e penale) delle conseguenze dell’alluvione 2023 e di quelle che continuano a seguire in questo autunno.

Alla sua Amministrazione va addebitata la pesante cementificazione del territorio che ha impermeabilizzato il suolo rispetto al dilagare dell’acqua. Se Ravenna continua ad essere in testa alle classifiche nazionali non è un caso. Come non è per caso che Ravenna in Comune ha votato contro tutti i bilanci presentati in Consiglio Comunale proprio per la da noi lamentata assenza di risorse dedicata alla cura e tutela del territorio successivamente devastato. Né le sue politiche sono mutate dopo maggio 2023: a Ravenna sono proseguiti i via libera alle edificazioni anche in aree a rischio sommersione. Né possiamo aspettarci qualcosa di meglio per il futuro regionale qualora venisse eletto: già ha annunciato allentamenti perfino rispetto a quel colabrodo di normativa regionale sul consumo di suolo voluta dal suo predecessore.

Ravenna, si deve sapere in Regione, è “all’altezza” dei record negativi della Pianura Padana riguardo alla qualità dell’aria che respiriamo. Ogni anno peggiora il numero di giornate di sforamento dei limiti previsti (già troppo alto per essere di effettiva salvaguardia della salute) in particolare riguardo al particolato. In zona porto, poi, è alto tutto l’anno. D’inverno incide il riscaldamento, ovviamente, ma (e la prova è in zona porto) hanno un impatto importante anche traffico, emissioni industriali e movimentazione e stoccaggio delle merci polverulente (rinfuse). Nessun apporto positivo ha avuto in questi anni l’Amministrazione de Pascale che non ha introdotto nulla di nuovo, non ha imposto limiti, non ha incentivato l’utilizzo di un trasporto pubblico non inquinante. I risultati sotto il profilo delle morti per tumore alle vie respiratorie parlano da soli, purtroppo.

Restando nel campo di salute e di classifiche, Ravenna durante l’Amministrazione de Pascale si è distinta per i sensibili peggioramenti registrati anche a livello internazionale (vedi il ranking di Nesweek, Italy’s Best Hospital 2024, in cui il Santa Maria della Croci figura al 90esimo ed ultimo posto in Romagna). De Pascale aveva garantito che l’introduzione dei CAU avrebbe poi risolto i gravissimi problemi del Pronto Soccorso ma così non è stato. In compenso il nostro Sindaco non manca mai ai tagli di nastro delle cliniche private, alla faccia della salvaguardia della sanità pubblica!

Chi sicuramente è soddisfatto della sua gestione è la lobby del fossile, appoggiata dalla sua Giunta in ogni richiesta. Abbiamo così un rigassificatore di prossimo arrivo davanti alle spiagge turistiche, una fitta rete di metanodotti che attraversa il sottosuolo e che sta per incrementare ulteriormente, piattaforme estrattive fin sotto costa (con le prevedibili conseguenze in fatto di subsidenza) che avrebbero dovuto chiudere da anni a dar retta alle sue promesse… E poi ci sono i depositi di idrocarburi, tutti concentrati in zona porto, qualcuno (GNL) a breve distanza in linea d’aria dalle scuole di Marina di Ravenna. E comunque aumentano, invece, di diminuire, gli impianti a rischio di grave incidente industriale. Siamo arrivati a 27, un altro record in Regione, che dovrebbero essere anche di più se solo non si fosse trascurata la normativa Seveso nell’autorizzazione del rigassificatore!

Per concludere vanno ricordate infine le spalle ostentatamente girate di de Pascale verso ogni richiesta proveniente dai lavoratori. Al contrario è sempre stato prontissimo al sì nei confronti dei padroni di ogni risma, indipendentemente dal loro curriculum quanto a rispetto delle normative di garanzia. E anche qui si vedono i risultati: secondo i dati INAIL Ravenna era in testa alla classifica romagnola delle denunce di infortunio sul lavoro dopo i primi 7 mesi dell’anno. E si tratta di dati parziali, visto che dalla lista restano fuori le attività non assicurate presso INAIL oltre al nero. Avremmo potuto avere dati più rispondenti al reale, indispensabili per una efficiente programmazione delle ispezioni, se de Pascale non avesse fatto di tutto per evitare il funzionamento dell’Osservatorio sulla Legalità e Sicurezza del Lavoro di cui Ravenna in Comune aveva ottenuto l’implementazione già nel 2019.

Ultimissimo: de Pascale non ascolta nessuno. Non bada al programma elettorale. Qualunque richiesta, a meno che non proveniente dai poteri forti, non riceve attenzione. Si contano le volte in cui è comparso in Consiglio Comunale. Non accetta le critiche. A Ravenna la repressione del dissenso è di casa.

Potremmo continuare ma ci auguriamo che già questo elenco possa essere sufficiente a chi vivendo lontano da Ravenna ignora le magagne dell’attuale Amministrazione e dell’attuale Sindaco. Niente lascia intendere che nelle vesti di Presidente della Regione saprebbe fare di meglio. Come Ravenna in Comune siamo liete e lieti di aver offerto questo contributo informativo come parzialissimo fact checking delle tante fake news che girano sul conto di Michele de Pascale.

[nell’immagine: il candidato ridens sui manifesti della campagna elettorale]

#RavennainComune #Ravenna #regionali2024

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Sondaggio BiDiMedia: De Pascale (centrosinistra) sopra al 55 percento

Fonte: Ravenna & Dintorni del 15 ottobre 2024

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