Domani è l’anniversario del 7 ottobre. È passato un intero anno dall’inizio di questa nuova fase di violenze in territorio palestinese (ed ora anche libanese). Lo ricordiamo: Israele dopo un anno sta ancora massacrando persone (42mila in prevalenza anziani, donne e bambini) motivandolo con la necessità di difendersi da Hamas che, il 7 ottobre 2023, ha attaccato postazioni militari e civili israeliane. Da allora:
A Gaza sono state uccise 41.870 persone di cui 16.765 bambini, ferite 97.166 persone, risultano disperse più di 10.000 persone. In Cisgiordania sono state uccise 742 persone di cui 163 bambini, ferite 6.250 persone. In Israele sono state uccise 1.139 persone ed altre 8.730 sono state ferite.
Quando Khaled el Qaisi, studente palestinese alla Sapienza di Roma, era stato fermato il 31 agosto 2023, al controllo bagagli del valico di Allenby tra Cisgiordania e Giordania, come Ravenna in Comune scrivevamo che: «Come informa Amnesty International, che segue questo caso, Israele trattiene in detenzione in violazione del diritto internazionale e del giusto processo 5.000 palestinesi, di cui oltre 1.200 senza accusa né processo». Dopo il 7 ottobre questo numero è cresciuto a dismisura. Il 7 ottobre 2024 i miliziani palestinesi hanno a loro volta trattenuto circa 250 persone che, nel tempo, si sono ridotte o a seguito di rilascio o per la morte avvenuta principalmente a seguito dei bombardamenti israeliani dei luoghi ove erano detenute.
Il 3 ottobre il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, incontrando le rappresentanze delle agenzie di stampa europee, ha messo in guardia contro le cosiddette fake news. Queste, ha detto, sono «dirette alle pubbliche opinioni dei Paesi democratici nel tentativo di manipolarle. È un sovrappiù di responsabilità per le agenzie di stampa il compito di restituire verità contro le azioni di propaganda che cercano di adulterare i fatti, intossicando così le coscienze. Senza conoscenza onestamente genuina non vi è possibilità di formarsi una opinione libera e consapevole».
Più volte Mattarella ha parlato del diritto di difesa di Israele. Non ci risulta che abbia mai usato gli stessi termini in riferimento ai Palestinesi. Non ci risulta che abbia mai ricordato che quando l’impero britannico promise una patria ebraica nella Palestina ottomana nel 1917, i Palestinesi costituivano circa il 90% della popolazione. Al momento del piano di “spartizione” delle Nazioni Unite del 1947, la popolazione palestinese era circa il 67% del numero complessivo di abitanti, eppure il piano di “spartizione” proponeva di dare ai Palestinesi solo il 44% della terra. In mezzo c’è stata la Nakba, cioè l’esodo forzato dalle loro terre dei Palestinesi estromessi dagli Israeliani, le occupazioni territoriali israeliane illegali e condannate dalle Nazioni Unite, tramite guerra o colonizzazione. Ora Israele rivendica il 100% della terra, come proclama in continuazione il Governo Netanyahu, per “diritto biblico”!
Chi apre ogni discorso su quanto accade in Palestina (e in Libano) ricordando il diritto di difesa di Israele dovrebbe ricordare che Israele, ad oggi, ha esercitato questo “diritto” assassinando oltre 37 Palestinesi per ogni morte di Israeliano per mano palestinese. Nessuno compara questo rapporto a quello di 10 civili per militare tedesco ucciso applicato nelle rappresaglie naziste.
Israele ha distrutto e colpito senza batter ciglio le scuole e chi vi si rifugiava, gli ospedali e il personale medico e paramedico, abitazioni e chi le abitava, giornalisti, luoghi di preghiera, ecc. ecc. Ieri mattina è stata data notizia nei notiziari RAI della distruzione di una ex moschea a Gaza. Ma non era una ex moschea era una moschea che ospitava persone che vi si erano rifugiate non avendo altro posto dove andare. È morta una trentina di persone e vi sono stati un centinaio di feriti. Civili. E potremmo continuare.
Allora, chi sparge le fake news signor Presidente?
[nell’immagine: Gaza dopo due mesi di bombardamenti israeliani. Da allora ne sono seguiti altri 10…]
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Mattarella: “Fake news sono armi ibride nelle guerre”
Fonte: La7 del 3 ottobre 2024