VIVA IL FESTIVAL DI SAN VITALE

La scorsa settimana Ravenna in Comune ha provato a risvegliare la maggioranza di centrosinistra e l’opposizione di centrodestra che siedono in Consiglio Comunale dal torpore con cui è stata accolta la soppressione del più antico Festival d’Organo italiano (ed uno dei più longevi a livello europeo): il Festival Internazionale di Musica d’Organo di San Vitale giunto alla 63esima edizione. Spiace constatare che il nostro mattone tirato nella piccionaia politica non abbia provocato nessun risveglio, quanto meno d’interesse. 

Qualcuno potrebbe obiettare che vi siano cose più importanti a cui dedicarsi. È in corso una guerra che vede il coinvolgimento della NATO alle spalle dell’Ucraina e la Russia dall’altra parte: cioè un conflitto ad altissimo rischio di escalation nucleare. Allo sterminio palestinese Israele sta aggiungendo l’attacco militare al Libano in quello che è il massacro di civili più importante da decenni a questa parte. In Italia sta per essere approvata una legge liberticida pienamente degna di rappresentare l’eredità fascista. In Romagna le alluvioni si susseguono alle alluvioni mentre la politica al potere a Roma e a livello locale continua imperterrita a creare le condizioni perché altre ancora si verifichino. Eccetera. Si tratta di quel noto fenomeno chiamato “benaltrismo”, per cui c’è sempre qualcosa di più urgente da fare prima di occuparsi del problema di turno. In realtà si tratta di scuse, perché chi tira fuori i problemi di vita e di morte in realtà è prontissimo a rimetterli nel cassetto dopo averli utilizzati come scusa. Se come Ravenna in Comune disprezziamo profondamente questo atteggiamento, portiamo l’attenzione anche sul fatto che la cultura non è qualcosa da cui si possa prescindere senza conseguenze per la vita democratica di una comunità. Dobbiamo forse ricordare che all’affermarsi del nazismo nella Germania del terzo decennio dello scorso secolo corrispose l’imbarbarimento di quella Germania che era uno dei gioielli della cultura europea?

Per consigliere e consiglieri comunali che invece valutano tutto economicamente, chiediamo allora loro quanto valga la perdita di uno dei gioielli della corona della cultura ravennate sotto il profilo turistico. Leggiamo infatti il susseguirsi di lettere dall’estero e dall’Italia che testimoniano quanto pesi questo storico appuntamento nella fedeltà ad una meta come quella di Ravenna e dei suoi dintorni. E poiché dove non arriva (per cultural pochezza) la rappresentanza politica è la gente a dover prendere direttamente su di sé l’iniziativa, segnaliamo la petizione lanciata a sostegno del Festival a questo link: https://www.change.org/p/save-san-vitale-organ-festival

Ravenna in Comune chiede alla cittadinanza di sottoscrivere l’appello ed esercitare pressione nei confronti della Curia ravennate e dell’Amministrazione comunale agli indirizzi e-mail curia@diocesiravennacervia.it e promozione@ravennamosaici.it a tutela di un bene che è di tutte e tutti e di cui la Curia non deve poter disporre a proprio esclusivo piacimento. Viva (in tutti i sensi) il Festival d’Organo di San Vitale.

[nell’immagine: l’Organo Mascioni di San Vitale]

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Addio al Festival di San Vitale, un peccato

Fonte: il Resto del Carlino del 25 settembre 2024

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