L’EMERGENZA RIGUARDA ANCHE I LAVORATORI

Rinviamo a dopo la conclusione dell’emergenza in corso ogni valutazione politica sulla precarietà a cui sono state costrette le nostre vite dal cambiamento climatico in atto e dalle scelte politiche sottostanti. Del resto già ieri abbiamo anticipato la nostra profonda e totale insoddisfazione per quanto centrodestra e centrosinistra si propongono per (non) avviare a soluzione il problema. Oggi, come Ravenna in Comune, preferiamo concentrarci sui problemi da affrontare nell’immediato. Prendiamo atto delle molte chiusure disposte dal Sindaco:

Sono chiusi i servizi educativi, le scuole di ogni ordine e grado – comprese le Università e l’alta formazione artistica e musicale – i centri di formazione professionale, i centri ricreativi e di aggregazione giovanile, le biblioteche e i musei, i centri diurni per anziani e disabili e i centri socio – occupazionali per disabili, gli impianti sportivi, i mercati, i cimiteri, i parchi, i giardini, le pinete. È vietato accedere alle aree fluviali, all’arenile e alle dighe foranee. Sono state annullate sagre, feste e manifestazioni pubbliche. Non è utilizzabile il traghetto tra Porto Corsini e Marina di Ravenna.

Queste decisioni sono state assunte da de Pascale dopo essere state concordate ieri mattina con la Presidente dell’Emilia-Romagna, gli altri presidenti delle Province romagnole e quello della Città Metropolitana di Bologna. Lo scopo del disagio che inevitabilmente viene arrecato alla cittadinanza è quello di limitare al massimo gli spostamenti.

A questo proposito bene hanno fatto i Sindacati confederali a chiedere «che tutte le Amministrazioni e le attività produttive pongano in essere ogni utile misura per garantire la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. L’utilizzo dello smart working e la massima flessibilità nel prendere in considerazione le esigenze del personale sono gli elementi minimi cui fare riferimento, prevedendo se necessario eventuali chiusure aziendali nelle zone più a rischio. Non possiamo rischiare che vengano replicate situazioni già viste nel maggio 2023, quando alcune persone hanno dovuto affrontare le ore dell’alluvione bloccate in contesti aziendali».

Come Ravenna in Comune sappiamo bene che molte aziende private ma anche pubbliche amministrazioni sono restie a consentire lo svolgimento di attività a distanza rispetto alla sede di lavoro a livello di principio e senza riguardo alcuno alla effettiva possibilità di mettere in atto lo smart-working. Invitiamo pertanto il Sindaco e Presidente della Provincia a farsi parte attiva nel disporre, per quanto di competenza, l’utilizzabilità dello smart-working per le lavoratrici e i lavoratori pubblici e nell’indurre a fare lo stesso tutte le altre Amministrazioni e le aziende del territorio, con l’eventuale sospensione delle attività ove lo smart-working non sia possibile.

La sicurezza di lavoratrici e di lavoratori deve avere la precedenza. Sempre.

[nell’immagine: i primi allagamenti nella spiaggia di Marina di Ravenna]

#RavennainComune #Ravenna #alluvione #smartworking #sicurezza

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ravenna notizie

CGIL, CISL, UIL: “Smart working e massima flessibilità per lavoratrici e lavoratori durante l’allerta meteo rossa”

Fonte: Ravenna Notizie del 18 settembre 2024

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