L’INTERVISTA (R & D, 5/9/24)

Lo scorso 19 agosto abbiamo ricordato, come facciamo ogni anno, che in quel giorno compiamo gli anni. Il 19 agosto 2015, in una conferenza stampa al Caffè Letterario di Ravenna, annunciavamo la nascita del nostro progetto politico: una lista alternativa a centrodestra e centrosinistra per dare rappresentanza in Consiglio Comunale a chi non appartiene agli strati più abbienti della cittadinanza. Non c’era e non c’è carenza di partiti che aspirano a rappresentare ricchi, benestanti e classi medio-alte in genere. Noi invece nasciamo per rappresentare nelle Istituzioni quella maggioranza di gente comune esclusa da Palazzo Merlato. Nel farci da sole e da soli gli auguri abbiamo iniziato scrivendo: «È iniziato il viaggio per arrivare alle elezioni di primavera con il simbolo di Ravenna in Comune sulla scheda». Come detto, si tratta della nostra stessa ragion d’essere: nessuna fuga in avanti o rivoluzione di intenti. Per una lista elettorale dovrebbe destare più clamore se dichiarassimo che non vogliamo più saperne di elezioni, secondo noi.

Quest’anno però, che fosse il mese di agosto povero di novità o che, nonostante i lunghi mesi che mancano all’appuntamento, solleticasse l’interesse il tema elezioni di primavera, abbiamo ricevuto molta più attenzione del solito. Il comunicato, nonostante stesse ribadendo che il nostro progetto prosegue con immutata coerenza, è stato ripreso da gran parte della stampa locale online e su carta. Ravenna & Dintorni ha fatto di più e ha chiesto di poter approfondire alcuni aspetti della nostra storia passata e delle nostre intenzioni future. Come Ravenna in Comune curiamo molto la comunicazione e perciò riteniamo che rimanga ben poco di non detto. Anche su noi stesse e stessi. Abbiamo comunque aderito all’opportunità fornitaci dal settimanale ritenendo valesse la pena riunire in un unico discorso elementi che possono essere già stati proposti, ma separatamente, o magari potrebbero essere rimasti estranei ad una comunicazione politica, normalmente legata al commento di eventi esterni alla vita della nostra lista.

Nel ringraziare il periodico, riproduciamo di seguito quanto uscito a pagina 4 dell’edizione di Ravenna & Dintorni diffusa il 5 settembre 2024:

Ravenna in Comune vuole riprovarci: «Pronti a presentarci alle elezioni»

La lista civica di sinistra intende riproporre il simbolo che dieci anni fa raccolse oltre il 6 percento, alcune delle forze che vi parteciparono allora oggi sono alleate del Pd

Ravenna in Comune è stata come gruppo in consiglio comunale fino al 2021, dopo il lusinghiero risultato del 2016 al termine di una campagna elettorale molto intensa. Da allora, molti di coloro che vi avevano partecipato si sono in qualche modo chiamati fuori dal progetto, eppure il sito sotto quel nome ha continuato a produrre contenuti di forte critica al governo della città e ora vi si legge l’intenzione di riproporre nome e simbolo alle prossime amministrative. Tuttavia, in questi anni, non sono mai emersi in modo esplicito nomi e volti.

Perché questa scelta? Chi lavora oggi al progetto di Ravenna in Comune?

«Il nostro progetto è entrato nel de cimo anno di vita. Nel maggio 2015 un’altra lista civica, l’Altra Emilia-Romagna, che rappresentava nell’Assemblea regionale la sinistra alternativa e antagonista al Pd, propose di dar vita ad un’esperienza politica simile a livello comunale. L’idea trovò abbastanza consensi da andare avanti e da allora cammina sulle gambe di volontari. La nostra storia con tutti i nomi è scritta sul nostro sito, sia quella passata che quella attuale. I ruoli di rappresentanza nelle associazioni che coadiuvano RiC, Ravenna in Comune e L’Altra Ravenna, sono ufficialmente depositati presso gli uffici preposti. Eugenio Conti e Simonetta Scotti, rispettivamente Presidente e Segretaria dell’Associazione Ravenna in Comune, e Gabriele Abrotini, presidente dell’associazione L’Altra Ravenna, sono tra gli attivatori di questa nuova fase di vita della lista. Non sono stati designati invece i portavoce, così come altre figure, legate a fasi successive della campagna elettorale. Poiché la stessa esistenza di Ravenna in Comune è di ostacolo alla narrativa romanzesca di un ruolo guida del Pd a sinistra, è palese l’ostracismo nei nostri confronti da parte del centrosinistra. C’è chi tra noi ha subito conseguenze pesanti anche sotto il profilo lavorativo a causa dell’attività di volontariato per RiC. Dunque non c’è da stupirsi se sia frequente un’attività di collaborazione che non ambisce a ottenere per questo una visibilità sociale».

Ma in tutto quanti siete e come siete organizzati?

«Non siamo un partito politico e dunque nessuno ha in tasca una tessera con su scritto RiC. La collettività che segue in maniera continuativa il dibattito politico che si sviluppa sotto il nostro simbolo conta attualmente circa 2.500 persone. Fin dall’inizio abbiamo assunto tutte le decisioni di natura politica collegialmente, attraverso assemblee aperte a chi condivideva formalmente il nostro progetto. E sin dall’inizio l’attività è portata avanti dai gruppi attraverso cui si è strutturata l’organizzazione. Alcuni verranno riattivati successivamente».

Di chi è legalmente quel simbolo? Siete sicuri che altri non possano avanzare pretese?

«Idealmente il simbolo è di tutte e tutti coloro che si riconoscono nei nostri valori e, quindi, si sentono alternativi e incompatibili sia rispetto al centrodestra che al centrosinistra. Da un punto di vista pratico il simbolo è stato realizzato nel 2015 da una agenzia di creativi su commissione dell’Associazione L’Altra Ravenna, che ne detiene i diritti. Questa Associazione continua a supportare RiC così come aveva già fatto durante la campagna elettorale 2016. Naturalmente non è possibile alcun uso del simbolo che non sia coerente con il progetto di RiC».

In che rapporti siete con i vostri “compagni di strada” del 2016?

«Se per “compagni di strada” si intendono le persone che si riconoscono in RiC, abbiamo già risposto. Se invece si intendono le forze politiche che nel 2016 hanno sostenuto la lista, evitando di presentarsi autonomamente sulla scheda, a oggi il quadro è molto diverso. Molti partiti infatti sono scomparsi e invece sono attive altre forze della sinistra di alternativa che allora non esistevano. Ci sono poi partiti che hanno “saltato il fosso” diventando satelliti del Pd e altri che vi si oppongono. Dopo l’uscita dal Consiglio Comunale e dai Consigli Territoriali, RiC ha partecipato e partecipa a diversi progetti che riuniscono alcune di queste forze politiche. Ne citiamo giusto un paio per rendere l’idea. Contribuiamo al nodo ravennate della Campagna Per il Clima Fuori dal Fossile ed al Coordinamento per una Libera Informazione, così come alle iniziative che vengono promosse da questi ed altri».

E avete ancora rapporti con Raffaella Sutter, che nel 2016 era la candidata sindaca della lista, e nel 2021 vi invitò pubblicamente a non presentare il simbolo?

«Con Raffaella RiC ha goduto del privilegio di poter contare su una persona di per sé notevole, con una vita professionale nell’Amministrazione che parlava da sola e che l’ha resa conosciuta e credibile sul territorio. È stata una candidata ideale, che ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Aveva posto un vincolo temporale al suo impegno nel Consiglio Comunale e per quello le subentrò Massimo Manzoli. Indubbiamente merita un posto speciale tra chi ha collaborato con RiC come, va ribadito, lo stesso Massimo. Dopo l’uscita di RiC dal Consiglio Comunale vi sono state occasioni di incontro, ma non legate all’attività politica. Ci auguriamo che il prossimo futuro ci regali nuovamente la possibilità di lavorare con lei».

Ma chi sarà il vostro nuovo candidato sindaco?

«Come avvenuto per le elezioni del 2016, la scelta della candidata o del candidato avverrà in modo trasparente attraverso momenti assembleari. Oggi siamo solo all’inizio del percorso da cui emergerà la candidatura più idonea».

A chi pensate di poter parlare ora che non raccoglierete più tutte le forze a sinistra del Pd? Penso per esempio all’allora Sinistra Italiana, oggi in Avs, che alle ultime europee ha raccolto ottimi risultati e che pare intenzionata ad allearsi al Pd…

«La situazione delle elezioni 2016 era già incompatibile con lo scenario delle elezioni 2021, figuriamoci con quelle del prossimo anno! Occorre comunque ricordare che RiC non è stato l’esito di un’alleanza tra forze politiche: l’unione di tutta la sinistra si realizzò solo per la generale contrarietà dei partiti che si autodefinivano di sinistra ad allearsi con il Pd. Principalmente per questo motivo sostennero la presentazione di una lista civica, ossia rappresentativa di persone prima che di partiti, che aveva tra i propri elementi fondativi l’alternatività e l’incompatibilità rispetto ad alleanze sia col centrodestra che con il centrosinistra. Anche oggi il dialogo è possibile e auspicabile perché non si ripeta la proliferazione di liste avvenuta nel 2021. Ma la discriminante resta la stessa. A nessuno salta in mente di proporre ai repubblicani un’alleanza con i monarchici! Lo stesso vale per noi nei confronti del Pd e della sua coalizione neoliberista. Il nostro progetto vuole parlare invece alle persone, indipendentemente dal loro vissuto partitico. Gli elementi qualificanti restano la tutela dell’ambiente; la rappresentanza delle classi non privilegiate e dei movimenti; la realizzazione di una società incentrata sui servizi pubblici, dalla scuola alla sanità; la sicurezza e l’equità per chi lavora; la salvaguardia del nostro sistema produttivo; la promozione di una cultura non clientelare e di una democrazia partecipata e inclusiva. In estrema sintesi il nostro impegno resta quello di rendere partecipe di benessere e felicità quella gran parte della comunità ravennate che il Pd ha escluso. A chi lo condivide chiediamo di accompagnarci lungo la strada che ci porterà alle elezioni di primavera».

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Ravenna in Comune vuole riprovarci: «Pronti a presentarci alle elezioni»

Fonte: Ravenna & Dintorni del 5 settembre 2024 

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«Pronti a presentarci alle elezioni, contro l’egemonia del Pd a sinistra»

Il ritorno di Ravenna in Comune: «Ecco chi siamo e cosa vogliamo»

Fonte: Ravenna & Dintorni dell’11 settembre 2024 

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