C’ERA UNA VOLTA UN SINDACO CHE ODIAVA I PINI

C’era una volta un Sindaco che era stato eletto sulla base di un programma che prometteva «un grande programma di riforestazione urbana e pinetale con l’obiettivo di riportare il totale di ettari coperti da alberature alle proporzioni antecedenti la Seconda guerra mondiale, ovvero 7.400 ettari». E non basta, no davvero, perché, in quello stesso programma si impegnava a farsi paladino dello «sviluppo sostenibile, dell’efficienza energetica e della qualità della vita sociale (risparmio energetico, energie verdi, mobilità a emissioni zero, riuso dell’acqua, tetti verdi, uso di materiali sostenibili, ampi spazi verdi e di comunità) e di ridurre in maniera significativa l’impermeabilizzazione del suolo anche per ridurre la formazione di isole di calore». Meglio ancora, intendeva promuovere il «“de-sealing” (ossia “de-sigillazione” del suolo), rendendo il terreno permeabile alle acque piovane a partire da aree di proprietà pubblica e sensibilizzando la cittadinanza, anche valutando incentivi mirati, per favorire analoghi interventi anche in aree private». Ancora di più, giurava di credere nello «sviluppo delle aree verdi con operazioni di piantumazione (poiché sono spazi ricchi di diverse funzioni, ambientali e sociali), delle reti ecologiche, del piccolo verde privato diffuso, degli orti urbani, della riqualificazione delle aree marginali e degradate».

Se qualcuno pensa che si tratti del programma del Sindaco di un Comune lontano, magari di un’altra Regione o addirittura fuori dall’Italia sappia che si sbaglia. Si tratta del programma presentato da Michele de Pascale alle elezioni dell’autunno 2021. Promettendo l’attuazione di quel programma ha ottenuto di essere rieletto Sindaco per 5 anni. Ora ha annunciato che preferisce fare altro nella vita ed il vicesindaco Fusignani ha commentato, letteralmente: «È una scelta che fa bene a Ravenna». Ravenna in Comune crede che gli impegni vadano sempre rispettati. E questo dovrebbe valere per i programmi come per le funzioni istituzionali. Visto che però, nel caso specifico, il Sindaco non ha tenuto in alcuna considerazione il rispetto della voce “Verde Urbano” del suo programma elettorale, non ci stupisce nemmeno che abbia avuto lo stesso rispetto per la sua fascia tricolore.

Chi riesce a trovare qualche riscontro nel mondo reale delle promesse da comune dei sogni di de Pascale ce lo faccia sapere! A noi risulta che l’unica area per la quale è prevista la piantumazione è quella obbligatoria per schermare l’impianto a terra del rigassificatore. Nessuna realizzazione in vista, invece, della promessa «nuova cintura verde attorno alle aree portuali e produttive e della imponente opera di riforestazione e rinaturalizzazione di tutta la fascia mare, da Casal Borsetti fino alla parte retrostante di Marina di Ravenna, Punta Marina e Lido Adriano fino a ricongiungersi con la Pineta di Classe, Ortazzo e Ortazzino». Di “imponente” nel secondo mandato di de Pascale c’è stata solo la cementificazione, che non ha conosciuto rallentamenti nemmeno dopo l’alluvione, vedendo il via libera anche per le aree che pochi giorni prima si trovavano sott’acqua. E che, d’altra parte, è stata pari alla cementificazione senza requie del primo mandato! La Ravenna di de Pascale frantuma record su record per consumo di suolo e se li fa certificare ufficialmente da ISPRA ogni anno!

E poi ci sono gli alberi e, soprattutto, i pini che de Pascale ha ammesso di odiare: «Il pino non è idoneo all’ambito urbano. Bisognerà arrivare alla loro sostituzione, non ripiantandoli quando vengono rimossi». Si tratta di una affermazione scorretta e ampiamente contestabile da parte di qualunque agronomo. Sarebbe poi bene che si ricordasse di essere il Sindaco di una Città che il pino ce l’ha nello stemma prima di parlare a vanvera. Di fatto, se de Pascale non è coerente con le promesse elettorali lo è nell’odio verso gli alberi e, soprattutto, i pini. Le ultime vittime di quest’odio inconsulto sono i pini di Viale Romagna a Lido di Savio e quelli di Via Maggiore a Ravenna. La cittadinanza si oppone e si organizza. Torniamo a ringraziare il Comitato “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna” che sta raccogliendo numerose firme per una petizione ed ha già svolto una importante azione informativa con incontri in entrambe le località coinvolte. I prossimi appuntamenti sono previsti per domenica e lunedì. Il 25 agosto si svolgerà una camminata di protesta lungo viale Romagna, a Lido di Savio, dalle 9.30 alle 10.30, proprio nella data «che segna la nascita ufficiale del pino (25 agosto 1509) come simbolo della città di Ravenna». Il 26 agosto è previsto un presidio dalle 18.30 in via Maggiore, a Ravenna, all’angolo con la circonvallazione San Gaetanino.

Ravenna in Comune continua a sostenere la protesta ed invita la cittadinanza a partecipare. Presto la storia di de Pascale a Ravenna troverà conclusione ma se gli consentiamo di continuare con gli abbattimenti sarà il solo personaggio di questa favola diseducativa a godere di un lieto fine ed a vivere felice e contento. A Cervia, peraltro, da dove non ha mai spostato la sua residenza. Dipende da noi. Impegniamoci tutte e tutti per un futuro migliore del nostro territorio. Un futuro all’ombra dei pini.

[nell’immagine: la protesta del comitato per il salvataggio dei pini di via Maggiore a Ravenna]

#RavennainComune #Ravenna #pini #alberi #verde

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Anche i turisti firmano contro l’abbattimento dei pini

Fonte: Ravenna & Dintorni del 23 agosto 2024

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