LO STUDENTATO: UNA STORIA INFINITA

Lo studentato universitario di Largo Farini non batte tutti i record di annunci reiterati e ritardi conseguenti ma ci va vicino. L’ultimo annuncio, ovviamente ancora non definitivo, è quello appena arrivato e riguarda l’assegnazione dei lavori per la sua realizzazione. Il cronoprogramma indica due anni. Quindi, molto ottimisticamente, potrebbe vedere i 112 posti letto pronti per l’anno accademico 2026/2027. L’esperienza consiglia maggior prudenza. Realisticamente è un obiettivo credibile la messa a disposizione entro la fine del mandato della prossima Amministrazione…

Pecchiamo di disfattismo? Andrebbe considerato che come Ravenna in Comune sentimmo parlare per la prima volta del progetto studentato poco dopo l’ingresso in Consiglio Comunale. Il bando per un co-finanziamento da parte dello Stato era stato pubblicato nel 2016 e la delibera sull’accordo per la realizzazione di una nuova residenza per studenti era stata approvata dalla precedente Amministrazione. Il nuovo Consiglio Comunale fu informato della intervenuta partecipazione al bando attraverso l’immancabile Fondazione Flaminia e del non lusinghiero piazzamento al 70esimo posto della graduatoria delle domande. La vicenda era però ancora precedente: nel 2010 infatti il Comune aveva rinunciato a mettere in vendita il fabbricato, già istituto scolastico e poi per decenni sede di uffici comunali, e lo già aveva ceduto a Ravenna Holding, l’attuale proprietario.

Il 3 maggio 2017 un comunicato ufficiale del Comune di Ravenna proclamava festoso: «Procede a ritmo serrato il percorso che porterà alla realizzazione dello studentato universitario nell’immobile di viale Farini 21, oggi sede di uffici comunali». Durante la nostra permanenza in Consiglio Comunale gli annunci di imminenza di qualsiasi cosa si sono succeduti, tanto per far fare prima pagina al Sindaco. Dopo che ne siamo usciti, anche gli uffici comunali sono usciti da quei locali per trasferirsi presso la nuova sede finalmente ultimata in via Berlinguer. Da due anni, dunque, a meno di smentita, gli spazi sono stati lasciati inutilizzati.

Come ammesso dallo stesso de Pascale la capacità di gestire le opere pubbliche da parte del Comune, direttamente o per interposta Ravenna Holding, lascia molto a desiderare. Anche ad essere benevoli, come aveva fatto il Sindaco in vista delle scorse elezioni: «Ho molta stima e fiducia nei miei collaboratori, ma è chiaro che qualcosa va cambiato». Ha avuto tutto il tempo per farlo ma o non è stato capace o non ha voluto farlo. Ormai la clessidra si sta svuotando per cui toccherà alla prossima Amministrazione. Certo ha del coraggio il “buon” Mingozzi”, una decina d’anni dopo il suo primo comunicato sull’argomento, a dire che quello odierno è «Un passo straordinario». Coraggio o faccia tosta che sia, come Ravenna in Comune abbiamo assunto l’impegno di ricordare ad elettrici ed elettori che la credibilità del PD è ai minimi termini e quella dei suoi alleati non va molto più in là. Continueremo a farlo giorno dopo giorno, denunciando senza nessuna condiscendenza ogni ritardo ed ogni annuncio fuorviante. Non meritano niente e da noi non avranno niente. Ma nel frattempo, naturalmente, la gravissima crisi degli alloggi che colpisce gli studenti fuori sede non troverà alcuna attenuazione dagli annunci odierni.

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Ravenna, Falconi (Fond.Flaminia): «Al via i lavori per lo studentato in viale Farini, sarà pronto nel 2026»

Fonte: setteserequi del 2 agosto 2024

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