Sono passati 44 anni dal giorno di quella che si continua a chiamare la strage di Bologna. 44 anni da una strage fascista e di Stato. Perché i fascisti sono sempre stati dentro lo Stato. C’erano durante il ventennio, dopo la Liberazione e ci sono anche adesso. Il fascismo si trasforma con i tempi ma si riconosce sempre dalla puzza. Non occorre un naso fino. Basta annusare da dove viene l’odore di razzismo, di repressione, di voglia di cancellare la Costituzione, di voglia di imprimere svolte autoritarie e lo si trova subito. I nomi possono cambiare. Si può sentire parlare di modifiche necessarie alla Carta per adeguarla ai tempi. O di riforme per eliminare gli sprechi. O anche di tutela contro le violenze di pochi ambientalisti. O di richiamo alle radici cristiane. Possono cambiare anche le voci di chi lo sostiene. Si dovrebbe parlare di fascismi che sarebbe più corretto. Non si trova solo nel centrodestra o nella destra estrema. Non caschiamoci. I fascismi sono anche nel centrosinistra.
Oggi la memoria fa un servizio potente. Ma la memoria deve funzionare anche negli altri giorni. Ora e sempre Resistenza.
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