LE OLIMPIADI DEGLI ASSASSINI E QUELLE DEGLI IDIOTI – COSE FUORI DAL COMUNE

Cosa ci fa Israele alle Olimpiadi? Non veniteci a dire che lo sport è al di sopra, al di qua (o al di là) di tutto il resto. Ci sono sempre state esclusioni di rappresentanze nazionali. Quest’anno sono state escluse Russia e Bielorussia. Ma si è iniziato già più di un secolo fa, nel 1920, escludendo Germania, Austria, Ungheria, Bulgaria e Turchia motivandolo con il ruolo che avevano avuto durante la I Guerra Mondiale. Alla Germania, poi, toccò rimanere fuori anche quattro anni dopo sempre per lo stesso motivo. Per l’apartheid il Sudafrica rimase fuori dalla porta dal 1964 al 1972. E per lo stesso motivo toccò allo Zimbabwe (all’epoca Rhodesia) nel 1972. Nel 2000 è stata la volta dell’Afghanistan. E nel 2016 fu la volta del Kuwait. Lo stesso anno toccò alla Russia, che replicò anche alle olimpiadi successive. 

Si può discutere sugli specifici motivi che spingono il CIO ogni volta alle esclusioni ma non si può far finta di stupirsi perché praticamente da sempre queste vi siano. E, dunque, lo ripetiamo: cosa ci fa Israele alle Olimpiadi con i suoi 88 atleti, la bandiera e l’inno nazionale? Israele dal 7 ottobre 2023 ha reagito ad un attacco pianificato da Hamas e altre organizzazione palestinesi dando inizio al sistematico massacro di civili inermi palestinesi. Il portabandiera israeliano alle Olimpiadi ha autografato i proiettili sparati dall’Esercito Israeliano. Ormai siamo vicini alla cifra di 40mila morti, secondo i dati ufficiali, ma le stime internazionali, che aggiungono le morti indirettamente causate da malattie fame ecc., portano la cifra a 180mila. E a Israele, che sostiene di colpire esclusivamente miliziani, viene replicato che per il 70 per cento si tratta di donne e bambini e nel restante 30 per cento sono compresi anziani, disabili, ecc. Come fa il CIO a ignorare le notizie di eccidi, violenze efferate, gesti di sadismo, tortura, distruzioni, propagazione di malattia, omicidi mirati nei confronti di categorie umane più fragili o maggiormente tutelate, razzismo senza vergogna, criminalità diffusa compiuti dall’Esercito Israeliano e dai cosiddetti coloni nei confronti della popolazione palestinese? Come può simulare ignoranza quando la Corte Internazionale di Giustizia ha condannato l’illegalità dell’occupazione israeliana ammettendo il diritto della popolazione palestinese alla resistenza? Come può fingere di non sapere che la stessa Corte ha più volte ordinato ad Israele di fermare immediatamente il genocidio in corso? Come può trascurare la richiesta di mandato di arresto da parte del procuratore generale della Corte Penale Internazionale nei confronti del Primo Ministro e del Ministro della Difesa israeliani per i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità di cui si sono resi responsabili nella Striscia di Gaza?

La risposta, in realtà, è semplice e si chiama doppio standard, quella pratica che implica di dare la precedenza a considerazioni di schieramento geopolitico nella valutazione del comportamento criminale posto in essere da Israele a partire dalla sua dirigenza politica, fino all’Esercito ed ai cosiddetti coloni, ossia gli occupanti illegali dei territori di cui si è impossessato con la violenza. In altre parole, Israele può fare tutto quanto crede opportuno in violazione di qualunque regola internazionale, le stesse regole che vengono puntualmente opposte agli altri Paesi qualora si sospetti una loro violazione. La risposta a cosa ci fa Israele alle Olimpiadi, dunque, è un’altra domanda. Cosa ci fa il Presidente di Israele in Italia? Perché, proprio durante il genocidio in atto, il Presidente della Repubblica italiana e la Presidente del Consiglio hanno trovato opportuno ribadire che una grande amicizia legherebbe Israele e Italia? Cosa ci fa il Premier di Israele negli Stati Uniti? Perché, proprio durante il genocidio in atto, gli si consente di offendere davanti al Congresso, tra gli applausi dei deputati, gli americani che lo contestano definendoli “utili idioti”?

E allora se questa è la risposta degli indegni rappresentanti dei Paesi del blocco occidentale, meglio, molto meglio, stare dall’altra parte. Se gli assassini e i loro complici vanno a braccetto ai Giochi del Genocidio, noi stiamo con le vittime, con chi prova a resistere, con chi cerca di aiutare. Noi siamo gli utili idioti. E come Ravenna in Comune lo rivendichiamo orgogliosamente.

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IOC, Macron reject Israel boycott call at Paris Olympics

Fonte: France24 del 23 luglio 2024

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