Ben 43 liste “civiche” emiliano-romagnole hanno sentito l’insopprimibile necessità, dopo solo pochissimi giorni da che Michele de Pascale è stato indicato dal PD come candidato alle prossime regionali, di esprimersi sulla bellezza del civismo. E che c’entra de Pascale, dirà chi si fosse distratto? C’entra c’entra, ma bisogna aver la pazienza di arrivarci. Scoprono infatti le liste “civiche” che «Le prossime elezioni per la scelta del nuovo presidente e del consiglio regionale dell’Emilia-Romagna sono un’occasione importante per costruire un rinnovato rapporto positivo tra istituzioni e cittadini. La politica, non da oggi, soffre di mali cronici (polemiche sterili, contrapposizioni ideologiche, populismo dilagante e tatticismi) che nel tempo hanno eroso la fiducia di molti cittadini nel processo democratico». E aggiungono: «Per nostra fortuna, qui, da sempre il senso civico di tanti ha rappresentato e rappresenta un antidoto alla disaffezione verso il bene comune». Proprio per questa “fortuna”: «Cogliamo con piacere e interesse le prime dichiarazioni di Michele de Pascale, candidato alla presidenza della Regione, perché mostrano apertura e attenzione alle esperienze maturate dalle liste civiche nelle amministrazioni comunali». Eccetera eccetera fino all’inevitabile conclusione che è poi un «Appello all’elezione di Michele de Pascale».
Per chi non fosse di Ravenna è opportuno specificare che l’apertura di liste “civiche” solo nel nome, costituite appositamente a sostegno di de Pascale, è stato un tratto caratteristico sia delle elezioni del 2016 che di quelle del 2021. Non deve dunque stupire (squadra che vince non si cambia) che il giochino si ritenti in occasione delle regionali del prossimo novembre. La logica di qualche fine stratega, poco rispettoso dell’elettorato ma molto sensibile a sfruttare la normativa elettorale, è sempre quella di moltiplicare i soggetti in grado di intercettare il voto di chi non se la sente di votare PD per personali (e comprensibili) problemi di stomaco, portando comunque acqua (cioè voti) al mulino del candidato piddino. Qualche nome che compariva sulla scheda del 2016: Ravviva Ravenna, Ama Ravenna, Insieme per Cambiare, Sinistra per Ravenna… E qualche altra invenzione del 2021: Ravenna in Campo, Lista de Pascale Sindaco, Ambiente e Territorio, Ravenna Coraggiosa, Voci protagoniste… Nel gergo politico si chiamano “liste civetta”.
Raramente con queste liste si tirano su abbastanza voti da rendere almeno dignitosa la comparsata, ma conta poco: l’importante è proprio quello di raccogliere qualunque briciola da portare in dote al candidato Sindaco. Il destino comune, esaurito il compito elettorale, è la scomparsa. Può avvenire immediatamente, se non si elegge alcun consigliere, o previo riassorbimento nel PD, nel caso venisse eletto qualcuno. Un caso da manuale è rappresentato da Coraggiosa, sparita dalle scene, con tutto il gruzzoletto di due consiglieri più l’assessore, passati armi e bagagli direttamente nella casa madre, il PD. Si tratta comunque di liste talmente poco di sostanza che nessuna di loro è sopravvissuta sino alla odierna letterina delle 43 “civiche”. Evidentemente non erano rimaste in circolazione “civiche” (“civette”) della città del Sindaco che si potessero spendere nell’appello. Con una unica eccezione: La Lista de Pascale Sindaco che, nel frattempo, ha cambiato nome in Ama Ravenna – I Civici e che così chiamata compare, unica lista ravennate appunto, in calce all’appello delle cosiddette liste “civiche”.
E quali liste sono allora quelle dell’odierno appello? Né più né meno che quelle sorte con lo stesso scopo in giro per la Regione, a partire dalle cosiddette liste del sindaco di turno: come la bolognese Matteo Lepore Sindaco, la cesenate Lattuca Sindaco, Andrea Baldini Sindaco ad Argenta ed Edoardo Accorsi Sindaco a Cento, Gargano Sindaco a Castelfranco, Marco Biagini Sindaco a Fiorano, Zironi Sindaco a Maranello, la piacentina Katia Tarasconi Sindaco, Michele Guerra Sindaco a Parma, Con Missiroli Sindaco a Cervia, Marco Massari Sindaco a Reggio, Marco Nasciuti Sindaco a Scandiano e Rimini Futura con Jamil. Più altre affini ma senza il nome del sindaco nella “ragione sociale”.
Ravenna in Comune, certo non unica a Ravenna, ma unica nell’opposizione da sinistra a de Pascale, rivendica il proprio civismo. La lista è nata nove anni fa proprio mettendo davanti il fatto qualificante di voler rappresentare il territorio come cittadine e cittadini. Ed abbiamo mantenuto questa natura autenticamente civica per tutta la nostra presenza in Consiglio Comunale e la conserviamo anche ora. Lista di cittadinanza attiva, questo sta scritto nella nostra carta d’identità. Proprio per questo non possiamo passare sotto silenzio un appello che non diventa certo “civico” solo perché così viene dichiarato. La presenza di movimenti civici nella campagna elettorale sarebbe certo, come viene detto, un elemento di arricchimento della partecipazione democratica. Ma delle liste “civette” invece possiamo tranquillamente fare a meno.
[De Pascale nella campagna 2021: più “civette” che partiti in bella mostra]
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Elezioni Emilia-Romagna, 43 liste civiche scendono in campo per De Pascale