Dopo il contributo ricevuto da Giancarlo Lugli e pubblicato domenica scorsa, ospitiamo questa domenica un appello di Vito Totire, medico del lavoro e portavoce del circolo bolognese “Chico” Mendes, che ringraziamo e riproduciamo integralmente. Per parte nostra ben volentieri sottoscriviamo l’appello. Come già detto, chi volesse inviare contributi a Ravenna in Comune può trasmetterli all’indirizzo email comunicazione@ravennaincomune.it .
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RITORNA LA NOTTE TOSSICA AI DANNI DELLA RIVIERA ROMAGNOLA: IL 5 LUGLIO 2024, STIAMONE ALLA LARGA!
FUOCHI ARTIFICIALI: UNA PRATICA DA SEMPRE “ABOMINEVOLE”, MA CON I MUTAMENTI CLIMATICI IN ATTO “CE LA POSSIAMO ANCORA PERMETTERE”?
Le agenzie di stampa informano con commenti entusiasti che torna, ai danni dell’ambiente e della salute umana e animale, la “notte tossica “ con fuochi artificiali prevista per venerdì 5 luglio 2024; abbiamo da sempre dissentito rispetto a questa “tradizione” che sopravvive nel silenzio-assenso delle istituzioni preposte (in teoria) alla tutela della salute e dell’ambiente; la triste tradizione ormai è debordata nel masochismo degli organizzatori che impongono una pericolosa fonte di inquinamento e di spreco; l’anno scorso una manifestazione pirotecnica, nel comune di Ozzano Emilia, innescò alcuni piccoli incendi; molti cittadini protestarono ma poi non si dette avvio all’accertamento delle responsabilità; il sindaco di turno commentò il penoso evento dicendo che… il tutto era stato autorizzato dal SUAP…come dire che se la burocrazia ha autorizzato non c’è neanche da protestare; ed è anche come dire “quel che è autorizzato va comunque bene”.
Ora è evidente che noi sottoscrittori del presente appello ci terremo alla larga della riviera inquinata da fuochi per il tempo necessario e consigliamo a chicchessia di fare altrettanto; negli anni passati abbiamo inviato esposti a procure, prefetture e sindaci: silenzio totale; evidentemente le istituzioni non ritengono che il lancio di fuochi artificiali si configuri come “getto di cose pericolose” un reato previsto dal codice penale; la impossibilità di dialogare con le istituzioni fa venire in mente la trama del racconto di Camilleri (Il birraio di Preston): parliamo linguaggi diversi, per le istituzioni buttare nell’ambiente sostanze tossiche, cancerogene, allergizzanti non costituisce danno per la salute e per l’ambiente; le istituzioni considerano “autorizzato” e “innocuo” come sinonimi.
MA “IL RE E’ NUDO” TOCCA A NOI GRIDARLO
La produzione di fuochi artificiali uccide e fa strage in tutto il mondo, anche prima dello “spettacolo” con le terrificanti stragi operaie cui abbiamo assistito negli ultimi decenni; con lo “spettacolo” il rischio esce da spazi confinati e, per così dire, si “diluisce” ma l’inquinamento rimane e coinvolge aree territoriali molto più vaste; peraltro le tecniche produttive della “merce” si sono evolute con la riduzione di alcuni inquinanti più tradizionali ma con la crescita dell’uso di nanoparticelle che sono più invasive, più penetranti e incrementano (soprattutto nella fase di produzione) il rischio di esplosione.
La recente festa di s. Nicola a Bari ha registrato, secondo le cronache, la grande delusione dei “devoti” del santo per la abolizione dello spettacolo pirotecnico programmato; purtroppo pare che l’evento non sia addebitabile a una scelta ma a un problema di insolvenza nei confronti della azienda fornitrice; infatti i fuochi costano parecchio anche economicamente oltre che, cosa più drammatica, in salute e vite umane: impossibile non ricordare la strage di Modugno (Bari) del 24 luglio!
Peraltro sarebbe più coerente con la figura e l’opera di s. Nicola investire le risorse economiche utilizzate per inquinare, in azioni a sostegno della lotta contro la tratta della prostituzione.
Quest’anno nonostante il glaciale silenzio-stampa registrato in precedenti occasioni (in Italia è troppo faticoso informare la opinione pubblica che c’è qualcuno che dissente, soprattutto quando il dissenso critica il business e le modalità per perseguirlo) INSISTIAMO NEL DIRE NO ALLO “SPRECO PER INQUINARE” e metteremo in campo le solite ma anche nuove forme di pressione nei confronti dei “decisori”.
Vox clamans in deserto? Possibile ma non sarà questo a “scoraggiarci”.
Continuiamo, come disse Alex Langer, in “quello che era giusto”:
1) Bando mondiale produzione, commercializzazione e uso si fuochi artificiali e petardi
2) Trasparenza sulle spese: quanto “spendiamo” in Italia in un anno?
3) nel caso la istanza di cui al punto 1) non fosse accolta dalle “sonnecchianti” istituzioni, monitoraggio delle polveri sottili e di tutti gli altri inquinanti sparsi nell’ambiente (non che ci aspettiamo “dati” nuovi; tutto il mondo conosce le “curve” delle polveri sottili in occasione delle “feste” di capodanno).
Vito Totire, portavoce circolo “Chico” Mendes via Polese 30 40122 Bologna
Per adesioni, anche come “prime firme”: vitototire@gmail.com
Bologna, 22.6.2024
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