Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo sulla rubrica “cose fuori dal comune” un contributo su cui vale la pena riflettere. L’autore è Giancarlo Lugli, volto imprescindibile in qualunque foto di gruppo della sinistra ravennate e dirigente provinciale del Partito della Rifondazione Comunista. Nel ringraziarlo, cogliamo l’occasione per invitare chi volesse inviare contributi a Ravenna in Comune a trasmetterli all’indirizzo mail comunicazione@ravennaincomune.it
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A PROPOSITO DI ANTIFASCISMO
Umberto Eco: ” il fascismo è eterno, e ogni epoca ha il suo fascismo”.
L’antifascismo del 2024 è dire no alla guerra, alla terza guerra mondiale già in corso. Antifascismo è essere contro un nazionalismo bellicista, vissuto come appartenenza al mondo occidentale, visto come una civiltà superiore da salvaguardare, contro chi mette in discussione il dominio unipolare dell’Occidente sul resto del pianeta.
Dominio ora messo in discussione da un potere economico che si sposta sempre più dall’Occidente all’Oriente, che elimina la supremazia monetaria del dollaro, e che spinge verso la nuova realtà di un mondo multipolare.
Chi detiene il potere in Occidente, rifiuta questa evenienza, e sinché avrà come ora ha, la supremazia degli armamenti, la userà per continuare ad imporsi con le guerre. Minoranza ricca e superarmata del mondo, che pretende di essere esempio di democrazia, ma a patto di decidere per tutti gli altri, e imporre il suo volere con le guerre.
Siamo in guerra con la Russia, nel Medio Oriente con il genocidio in Palestina, stiamo andando in guerra con la Cina, condizioniamo le scelte degli stati dell’America Latina, con la pretesa di continuare ad essere solo noi a dominare il mondo.
Nelle celebrazioni del 25 aprile, non c’è stata questa consapevolezza.
Saremo tutti indotti a metterci l’elmetto in difesa del nostro Occidente, del 18% che sfrutta l’80% delle risorse del pianeta, contro altri che mettono in discussione i nostri stili di vita, i privilegi, la società consumista. Spendiamo più noi per non diventare obesi che loro per non morire di fame. Un miliardo di esseri umani vive con 1,25 dollari al giorno, 25.000 bambini muoiono ogni giorno per fame o per sete.
Anche i prossimi 25 aprile saranno fatti sempre in nome della Resistenza, ma Resistenza intesa contro chi minaccia la nostra libertà di poter dominare il pianeta, e ad essere osannate saranno le bandiere imperialiste degli Usa, della Nato, viste come espressione di lotta per la difesa della democrazia.
Per fare le guerre, bisogna convincere l’opinione pubblica, e questo viene effettuato con tecniche psicologiche di manipolazione sempre più efficaci che raggiungono il controllo inconsapevole delle popolazioni e con l’uso di una legge truffa elettorale.
È inutile negarlo, il nostro inconscio collettivo ormai è questo, immerso in una psicologia malata che vede noi come i buoni, contro gli altri che sono cattivi, quindi da distruggere. Ci sembra di scegliere, ma siamo scelti.
Solo che appena un secolo fa, ad inizio del ‘900, la popolazione del pianeta era di un miliardo, mentre ora è di otto miliardi, con noi occidentali che siamo solo 830 milioni.
La logica vorrebbe che affrontassimo la realtà, rinunciando alle sopraffazioni degli altri popoli, dire basta ad una economia basata solo sul profitto da raggiungere sempre, subito e comunque, che oltre che guerre continue, distrugge l’ambiente in cui viviamo.
Se tutti consumassero come noi, occorrerebbero le risorse di tre pianeti, ma ne abbiamo solo uno. Ecco quindi le guerre e la fame di dominio.
Per essere coerentemente antifascisti, con il 25 aprile, vale quanto il sindacalista Chico Mendez, assassinato dalle multinazionali, diceva a proposito della lotta per l’ambiente:
“Se non è antimperialista, anticapitalista, è giardinaggio“.
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