AL VOTO SENZA TURARSI IL NASO

Sabato e domenica si tengono le elezioni delle e dei rappresentanti dell’Italia nel parlamento europeo. Ravenna in Comune ha una dimensione locale e, come tale, non ha liste o partiti cui fare diretto riferimento in queste elezioni. Condividiamo dunque molto liberamente qualche riflessione.

Non ci avviciniamo con entusiasmo ad un appuntamento elettorale finalizzato a determinare l’organo di gran lunga meno rilevante tra quelli che servono a far funzionare l’Unione Europea. Poco è cambiato dal punto di vista della scala di importanza da quando l’Unione è operativa. Il parlamento contava poco e continua a contar poco. Nel tempo, a livello planetario, è calato anche il peso dell’Unione. Sempre meno indipendente e sempre più a rimorchio degli Stati Uniti. Sembra destinata a diventare (o forse già lo è) un elemento di arredo della NATO. E in un contesto in cui la guerra mondiale a pezzi non è solo uno slogan forse è bene tenerlo presente. Specie da parte di chi, a differenza di Mattarella, pensa che la NATO non sia affatto garanzia di pace ma, anzi, la principale causa della guerra. Così come è bene ricordare che la stragrande maggioranza degli europei non vuole la guerra e se potesse esprimere la propria contrarietà senza intermediari la sua volontà andrebbe in senso opposto alla belligeranza crescente dei governanti europei.

Si tratta di uno dei temi di cui un parlamento europeo dovrebbe occuparsi. L’altro riguarda la salute del territorio europeo e di chi lo abita. Salute in senso ampio si potrebbe anche tradurre come welfare, il cui correlato immediato è il lavoro. Pace, ambiente, welfare, lavoro. Di questo dovrebbe soprattutto occuparsi un parlamento europeo e per la difesa dei diritti e la loro implementazione vorremmo fossero ricordate le sue decisioni. Non per assurde e vergognose equiparazioni tra l’aspirazione ad un benessere esteso a tutto il genere umano, il comunismo, e un feroce sistema dittatoriale di sopraffazione a servizio dell’élite capitalista, il nazifascismo.

Il voto è un diritto costato sangue e il suo esercizio merita rispetto. Peraltro anche il non voto e il non subire conseguenze per la mancata partecipazione al momento elettorale è una conquista, per quanto oggi sembri scontata. Ciò detto, la nostra riflessione prosegue invitando a partecipare al voto, valutando la possibilità di esprimere una scelta, un voto, per chi manifesta intendimenti di azione politica nel prossimo parlamento europeo in coerenza con i valori di cui quotidianamente come Ravenna in Comune ci facciamo interpreti. In una scala di priorità, pur senza escludere le altre tematiche che ci caratterizzano, proponiamo alle elettrici ed agli elettori di valutare con attenzione, al momento del voto, le candidate e i candidati che si propongono di perseguire politiche coerenti con la tutela dell’ambiente, la ricerca della pace, la tutela dei diritti di lavoratrici e lavoratori e la garanzia di quel welfare diffuso che per anni ha caratterizzato il nostro continente rispetto al resto del mondo. La linearità dei comportamenti assunti in passato, il riconoscimento degli errori compiuti e anche la plausibilità che vengano assunte decisioni congruenti con tali principi in seno al parlamento europeo rappresentano l’indispensabile bussola che suggeriamo di portare sabato e domenica nella cabina elettorale.

La prova del nove consiste nell’interrogarsi su quanto stiano in piedi le parole di pace in bocca a chi sta in una lista che ha votato per l’invio di armi in area di conflitto in violazione della Costituzione. Oppure quanto sia credibile la promessa di salvaguardia dell’ambiente da parte del candidato il cui partito approva a spron battuto lottizzazioni su lottizzazioni o festeggia i rigassificatori come se fossero rondini a primavera. O, ancora, quanto possano avverarsi i migliori propositi espressi da chi, invece, si presenta in una lista alleata di altra che professa l’esatto contrario. Se, nella circoscrizione dove si vota, la prova del nove non viene superata, allora, forse, meglio annullare la scheda che tracciare un segno su un simbolo turandosi il naso. Dopotutto quest’ultimo comportamento era proprio di un noto giornalista altrettanto famoso per l’acquisto di una bambina dodicenne come preda coloniale. E non c’è fazzoletto al naso che possa impedirci di sentirne ancor oggi il lezzo.

Buon voto a tutte e tutti.

#RavennainComune #Ravenna #elezioni

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Ravenna. Le elezioni europee si avvicinano: sabato 8 e domenica 9 giugno si vota

Fonte: Ravenna Notizie del 5 giugno 2024

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