Nei giorni scorsi il Comitato “No Bretella” sorto a Porto Fuori per contrastare, appunto, la realizzazione di una cementificazione che colpirà il paese, ha chiesto e ottenuto di incontrare l’Assessora Del Conte per ottenere l’annullamento o almeno migliorie al progetto. A conclusione dell’incontro l’Assessora ha dichiarato: «Da parte dell’amministrazione comunale le risposte sono sempre arrivate e gli incontri sono stati fatti. La bretella è stata richiesta anni fa dai cittadini di Porto Fuori». Il Comitato, a conclusione di un puntuale comunicato, ha messo nero su bianco: «Triste notare, come, l’occasione di dialogo, sia stata monopolizzata dall’assessora per dimostrare unicamente la correttezza dell’iter burocratico del progetto, senza aperture a ridiscuterlo o al valutarne qualsiasi possibile modifica che lo renda meno dannoso per buona parte della comunità. Viene da chiedersi se non avrebbe fatto miglior figura non concedendo affatto un tale incontro. Visto che di fatto si è trattato di un’operazione di facciata, atta a dimostrare nella forma un interesse e un ascolto del cittadino, sconfessati da una chiusura a ridiscutere gli aspetti negativi del progetto a carico della parte lesa della cittadinanza».
Come Ravenna in Comune abbiamo votato contro la bretella e la cementificazione di Porto Fuori nella riunione del Consiglio Territoriale Darsena dell’11 maggio 2020: «Gli abitanti della località, insieme al Comitato Cittadino, hanno manifestato ripetutamente il proprio disaccordo verso un’opera che fin dall’inizio, per svariati motivi, non sembrava di alcuna utilità per il territorio. In molti sono persino arrivati a considerarla dannosa, perché la nuova circuitazione avrebbe comportato, fra l’altro, la perdita degli orti urbani che si trovano a nord dell’abitato e compromesso gli equilibri di molte attività commerciali della zona. Tuttavia, da statuto, il parere del Consiglio Territoriale non rappresenta un vincolo per il Consiglio Comunale, il quale, nei prossimi tempi, sarà chiamato a dire l’ultima parola su questo progetto e il suo verdetto, molto probabilmente, ribalterà la volontà del territorio». Va ricordato che tutto il Consiglio Territoriale respinse allora la bretella o circuitazione che sia. Ma di tutto questo a de Pascale e a Del Conte nulla importa, forti del voto positivo della maggioranza in Consiglio Comunale. E Del Conte tira fuori la sempre valida parola magica: «Bloccare tutto ora significherebbe esporre il Comune alla richiesta di risarcimenti». Questo, in quanto, della bretella in realtà non importa niente alle Istituzioni comunali, come ammetteva a suo tempo lo stesso de Pascale: «Considerando che il lasso di tempo che può trascorrere tra la presentazione delle proposte e la stipula delle relative convenzioni urbanistiche può essere anche superiore a vent’anni, può essersi determinato un non perfetto allineamento tra gli obiettivi di pubblico interesse sottesi all’attuazione di tali ambiti, in questo caso la realizzazione di una bretella che aggirerà l’abitato, con vantaggi dal punto di vista del miglioramento della sicurezza stradale, e le aggiornate esigenze del territorio».
La bretella si impone, infatti, in quanto la vuole il privato immobiliarista che la paga solo perché collegata ad un intervento di lottizzazione. Questo sì interessa all’Amministrazione che cura gli interessi dell’immobiliarista e a quelli fa riferimento la Del Conte con la solita tirata sul possibile rischio risarcimenti. Un’altra bella inutile (salvo per l’immobiliarista) colatona di cemento: l’urbanizzazione di un’area pari a nove campi da calcio, circa novantamila metri quadrati di terreni agricoli per costruirvi tante “belle” casette. In un territorio, quello di Ravenna e dintorni, con un’enorme dotazione di abitazioni non abitate. Circa 30mila a livello comunale! La bretella è peraltro inutile perché non viene completata la circuitazione come deve ammettere l’Assessora. Che poi tira fuori dal cappello: «Quando il progetto è stato approvato in consiglio comunale, è stato contestualmente approvato un ordine del giorno che impegnava la giunta a trovare le risorse per la seconda parte del progetto, quella necessaria a chiudere l’anello». Come se le strade che portano all’inferno non fossero lastricate di ordini del giorno approvati e lasciati marcire nei cassetti per volontà della stessa maggioranza di centrosinistra che pur li aveva votati… Ravenna in Comune ha tutta l’esperienza di una consigliatura ricolma di inutili odg da portare come esempio!
Quanto all’impossibilità di smontare le scelte del passato, Del Conte e de Pascale sono stati ampiamente smentiti non solo da Ravenna in Comune ma da quell’architetto Poggioli già titolare dello stesso incarico della Del Conte quale Assessore comunale. Il quale è stato lapidario: «Di fronte ad una scelta che non si condivide mi è stato insegnato che un amministratore è tenuto a dimostrare di aver fatto di tutto per evitarla, diversamente rischia di screditare il proprio ruolo relegandosi a burocrate e rinunciando a perseguire l’interesse della propria Comunità».
Ravenna in Comune denuncia una volta in più il disinteresse verso la propria Comunità e il parallelo interesse per gli affari degli immobiliaristi del centrosinistra che amministra il nostro Comune. Coerentemente come Ravenna in Comune manifestiamo solidarietà alla lotta contro il cemento combattuta dalla Comunità di Porto Fuori ed invitiamo a sottoscrivere la petizione proposta dal Comitato No Bretella Porto Fuori.
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La bretella della discordia: “Dal Comune nessuna apertura”: “Falso, da noi massima trasparenza”