AMMUINA SULL’ORTAZZO-ORTAZZINO

È tempo, da tempo, per le Istituzioni locali di smettere di fare “ammuina” sull’Ortazzo-Ortazzino. L’occasione per dimostrare che c’è corrispondenza fra le dichiarazioni e la volontà effettiva ce l’hanno davanti al naso. Italia Nostra ha rilasciato un comunicato dopo l’incontro intervenuto a Roma presso il Ministero Ambiente per la creazione di una Riserva Naturale dello Stato per l’Ortazzo-Ortazzino. Non si tratta di una roba caduta dal cielo ma il risultato di una lotta condotta dalla stessa Italia Nostra e da altre associazioni per la tutela ambientale. Il precedente passo era stato l’ottenimento di un parere ISPRA sulla necessità di procedere ad una maggior tutela per l’area cosiddetta C di circa 80 ettari «che rappresenta la zona più appetibile dal punto di vista del potenziale sfruttamento economico, vicina alle vie di comunicazione e alle nuove lottizzazioni a due passi dal mare» attraverso la riclassificazione a «zona B del Piano del Parco, quindi escludendo qualsiasi tipo di speculazione da parte di privati, sia essa agricola, che di usi incompatibili, che cementizia».

Ora la stampa fa sapere dell’annuncio da parte del Ministero, relativamente alle aree A, B e C dell’Ortazzo-Ortazzino, «di una consultazione con gli enti interessati, per valutare congiuntamente ogni utile iniziativa per assicurare il conseguimento degli obiettivi di tutela ambientale e di equo contemperamento con le legittime aspettative di sviluppo socio-economico della comunità locale». Il comunicato di Italia Nostra sul punto è ancora più esplicito: «Il Ministero è parso tuttavia molto chiaro: senza l’accordo con gli Enti locali, in primis Regione e Comune, la tutela della zona come Riserva Naturale non si farà».

Come Ravenna in Comune abbiamo riconosciuto sin dall’agosto scorso i meriti di Italia Nostra nel sollevare il velo steso dalle Istituzioni sulla ormai nota ma non per questo meno confusa vicenda. «Dobbiamo alla denuncia di Italia Nostra se oggi sappiamo che Ortazzo e Ortazzino sono passate di mano: da un’immobiliare ad un’altra. “Stimolato” dall’associazione, infatti, l’Ente Parco regionale Delta Po ha confermato di aver “dovuto accettare che l’area finisse nuovamente nelle mani di società private”» scrivevamo pochi giorni dopo il comunicato del 7 agosto di Italia Nostra (“Lo scandalo dell’Ortazzo pretende risposte”, 10 agosto 2023). Da allora sono emersi molti particolari ma non per questo il comportamento delle Istituzioni sia prima che dopo è emerso con sufficiente chiarezza. Ne abbiamo parlato più volte e non ci torniamo (per ora). Resta tuttora valida la conclusione cui Ravenna in Comune è pervenuta sin da allora: «La rilevanza di quanto è successo non sopporta il silenzio. Il sito istituzionale di promozione turistica comunale ancora oggi dichiara che «Imperdibili sono la valle dell’Ortazzo e la zona umida dell’Ortazzino». Aspettiamo con urgenza risposte!».

Almeno in parte queste risposte possono venire dalla espressione di una ferma e indiscussa volontà di Sindaco & co. per costituire una Riserva Naturale dello Stato che metta definitivamente in sicurezza le “imperdibili” Ortazzo e Ortazzino. A quanto viene riferito entro venerdì i privati definiranno i termini per il rogito. Se il Sindaco è in buona fede smetta di fare “ammuina”.

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Ortazzo-Ortazzino, il futuro: “Serve l’accordo con gli enti locali”

Per il Ministero, riporta Italia Nostra, è il passo necessario alla tutela della zona come riserva

Fonte: Il Resto del Carlino del 9 marzo 2024

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