A Ravenna da giovedì 25 gennaio siamo in piena emergenza “aria”. L’ultimo bollettino di ieri (2 febbraio) ha nuovamente prorogato le misure per cercare di fronteggiarla almeno sino a lunedì prossimo quando, sulla base del successivo bollettino, si vedrà cosa succederà. Sono 12 giorni consecutivi che si prevede il rischio di sforamenti dei livelli massimi consentiti nella concentrazione di PM10 nell’aria che respiriamo.
Gli articoli che riportano l’emergenza escono senza enfasi, senza che risulti un qualche allarme, né diano risalto ai rischi che ciò comporta per la nostra salute. Chi in questi giorni si fosse preso la briga di star dietro alle esternazioni del Sindaco sulla sua pagina ufficiale sarebbe stato aggiornato su semifinale e finale giocate da Sinner agli Australian Open ma non avrebbe letto nemmeno due righe di raccomandazione al rispetto di misure come lo stop alla circolazione dei veicoli diesel euro 5, di ogni combustione all’aperto, di sosta con il motore acceso, di divieto di spandimento di liquami zootecnici e del superamento dei 19 gradi negli appartamenti e dei 17 gradi nelle fabbriche. Probabilmente perché si tratta di misure impopolari, di cui nessuno controlla il rispetto e che nemmeno il Sindaco pensa possano servire a qualcosa. Meglio aspettare la pioggia…
Il rapporto tra PM10 e malattie respiratorie, tumori delle vie aeree inclusi, è strettissimo. Guardando alle statistiche Istat si scopre che nella nostra provincia le malattie respiratorie sono in aumento. Così come i tumori che hanno colpito gli organi della respirazione. Nel 2021, ad esempio, sono state 297 le morti per questo tipo di tumori a Ravenna contro le 260 nel 2016. Sempre nel 2021 erano state 431 le morti dovute a malattie del sistema respiratorio, mentre si erano fermate a 413 nel 2016. Va però detto che nel 2021 un’ulteriore porzione di malattie del sistema respiratorio che aveva condotto a mortalità erano state fatte rientrare nella categoria Covid: al virus, infatti, erano state ascritte 638 morti…
Le polveri sottili, per chi fa finta di non saperlo, sono strettamente vincolate alle energie fossili: per questo le misure emergenziali adottate quando ARPAE suona l’allarme incidono sulla mobilità e sul riscaldamento. Fino a che non rinunceremo ad ottenere energia bruciando combustibili fossili continueremo a dover fare i conti anche con i problemi alla salute. Oltre ai problemi causati dal cambiamento climatico, naturalmente. Ma il Sindaco, notoriamente, è un sostenitore della continuazione nell’estrazione e nella combustione dei gas fossili. Forse per questo preferisce guardare Sinner piuttosto che fuori dalla finestra.
#RavennainComune #Ravenna #smog #PM10
___________________________
Continua l’allerta smog in tutta la regione. Misure emergenziali in vigore fino a lunedì 5 febbraio
Fonte: Arpae del 2 febbraio 2023