Come noto Ravenna in Comune aderisce al coordinamento ravennate della Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile. Riportiamo di seguito il comunicato diffuso nella giornata di sabato 20 gennaio nel quale ci riconosciamo:
«In questi ultimi giorni si è parlato molto delle preoccupazioni dei pescatori ravennati, i quali temono che il progetto per il rigassificatore possa impattare negativamente sulle loro attività, e chiedono che vengano monitorate le condizioni dell’ambiente marino, nonché predisposte compensazioni per la categoria, eventualmente “anche in via preventiva”, prendendo a modello quanto avvenuto qualche decina di chilometri più a nord, nelle zone del Veneto coinvolte dal rigassificatore di Porto Viro.
Da un lato esprimiamo soddisfazione per il fatto che un’importante categoria faccia proprio l’allarme che noi, con tutto il movimento ambientalista, avevamo lanciato fin dall’inizio del progetto, sul fatto che l’ecosistema marino ne avrebbe sofferto gravemente, e che – come spesso capita – era stato liquidato come il grido allarmista dei soliti ecologisti che devono seminare preoccupazione su tutto, mentre i danni reali sarebbero stati trascurabili.
Ci chiediamo però, e chiediamo alle rappresentanze del mondo della pesca, se sia sufficiente invocare monitoraggi (che arriverebbero a danno ormai compiuto e irreversibile) e risarcimenti, che andrebbero a beneficio della sola categoria, non certo dell’ambiente nel suo insieme né della cittadinanza, né delle attività economiche della costa.
Pensare che una nave lunga trecento metri e alta oltre quaranta dal pelo dell’acqua, che necessiterà di poderosi ancoraggi, di dragaggi ripetuti nel tempo dei fondali, che sverserà svariate tonnellate di cloro in mare con notevoli ripercussioni sulla biologia dei pesci e di tutti gli organismi viventi, che modificherà consistentemente la temperatura delle acque, che dovrà essere “protetta” da una gigantesca diga in calcestruzzo, a difesa dalle onde del mare mosso, e che riceverà il traffico di un gran numero di gasiere ogni anno, non provocherà trasformazioni gravissime nell’ambiente marino, è semplicemente assurdo per qualsiasi persona di buon senso.
Il silenzio o la minimizzazione con cui questi temi sono stati trattati sono scelte colpevoli, da parte delle istituzioni nazionali, regionali e ravennati, e non è certo promettendo risarcimenti a chi venisse eventualmente colpito economicamente che si rimedierà al danno complessivo dell’opera. Perché il mare è un bene in sé ed è un bene di tutte e tutti, e quindi le “categorie interessate” non hanno più diritti della cittadinanza in generale rispetto alla sua tutela e conservazione.
Per questo chiediamo alle rappresentanze dei pescatori di fare un salto di qualità nella loro riflessione e nelle loro richieste, schierandosi apertamente in posizione critica nei confronti del rigassificatore e in generale della schiavitù cui le fonti fossili ci costringono, e che in tutto il mondo, ormai da troppo tempo, creano danni irreparabili all’ambiente marino, alla biodiversità, alla salute e anche alle economie che del mare vivono.
La critica al modello estrattivista si sta ovunque lentamente ma progressivamente allargando, e coinvolge strati sempre più significativi delle popolazioni. A dispetto di ciò, i colossi del fossile, appoggiati dalla quasi totalità del mondo politico e istituzionale, insistono irresponsabilmente a portare avanti progetti distruttivi per l’ambiente e la salute, che ci rendono sempre più dipendenti.
Contro tutto questo continueremo le iniziative di mobilitazione, a partire dalla partecipazione alla manifestazione che si terrà a Falconara sabato 27 gennaio, in occasione del processo contro la petrolifera API per disastro ambientale, alla quale invitiamo anche cittadine e cittadini ravennati ad essere presenti.
Coordinamento ravennate Per il Clima – Fuori dal Fossile».
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Per il Clima – Fuori dal Fossile cerca l’appoggio dei pescatori contro il rigassificatore: “Il mare verrà danneggiato, non bastano i risarcimenti”