Ravenna in Comune augura a tutte e tutti buonissimi giorni di festa. Tuttavia anche quest’anno non possiamo non soffermarci su una situazione che di festivo non ha nulla e di disastri, invece, è ricolma. Con quanto avviene in Palestina, poi, dopo aver toccato il fondo, abbiamo iniziato a scavare per raggiungere profondità che fino a poco tempo fa credevamo inarrivabili nell’indecenza della storia umana.
Sabato, in Piazza XX Settembre, abbiamo ascoltato il rinnovarsi di tante parole e di tante richieste. Parole di pace e richieste di cessazione delle sofferenze deliberatamente inflitte alla popolazione palestinese da parte dell’esercito israeliano e, in Cisgiordania, da parte dei cosiddetti “coloni”. Criminali che meglio si potrebbero definire aguzzini, come già si chiamavano a suo tempo allo stesso modo i criminali nei lager nazisti.
In questi giorni, che vorrebbero essere di festa e di serenità ma non lo sono, aggiungiamo le parole di Elena Basile, già ambasciatrice per il nostro Paese in Svezia e in Belgio, rivolte al Presidente della Repubblica.
«Presidente,
Mi rivolgo ancora una volta a Lei, perché non riesco a dimenticare i bambini di Gaza. E non solo quelli che muoiono ogni 5 minuti, ogni 10 minuti, ma soprattutto quelli che sopravvivono e agonizzano sotto le macerie, oppure sui pavimenti di ospedali fatiscenti. Presidente, Lei è il Presidente della Repubblica, eletto dal Parlamento per tutelare i valori della Costituzione. L’Italia è un paese fondatore dell’Europa con 60 milioni di abitanti. Lei non può essere irrilevante. Allora, da solo o con i suoi alleati più sensibili europei, chieda il cessate il fuoco. Perché la tregua non basta. Noi non vogliamo solo che si seppelliscano i morti. Lei dovrebbe chiedere un cessate il fuoco duraturo. E il riconoscimento da parte dell’Europa, con un gesto simbolico e altamente politico, dello Stato di Palestina. E se questo governo criminale di Netanyahu non desiste dai crimini di guerra, dai crimini contro il diritto umanitario internazionale, da una guerra genocida, allora bisogna utilizzare le sanzioni.
Presidente,
Coraggio, Lei ha avuto tutto dalla carriera politica. Non posso credere che sia spaventato di perdere la poltrona e cerchi ancora i favori americani o della lobby di Israele. No Presidente, Lei ha una veneranda età ed è cattolico. Cosa ci va a fare sennò in chiesa ogni domenica? Dovrebbe dialogare con dio, difendere i valori più profondi della tradizione cristiana. La prego, Presidente, lo faccia per noi che siamo irrilevanti, per noi che siamo scesi in piazza. In tutte le piazze dell’Occidente si è recuperata una dimensione morale, perché ci si è indignati di fronte a questi crimini. Il dolore degli innocenti, il loro grido di dolore, ci ha raggiunto.
Presidente,
La prego, se non vuole essere complice di questi crimini, abbia il coraggio di dire una parola. Chieda il cessate il fuoco. Altrimenti resterà imputato davanti al Tribunale della storia».
Buone Feste a chi può goderne.
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Gaza. Il messaggio dell’Ambasciatrice Basile al Presidente Mattarella
Fonte: L’AntiDiplomatico del 23 dicembre 2023