Domani, 8 dicembre, dalle ore 10.00, a Forlì in Piazza Saffi, si terrà manifestazione con sit-in per resistere alla devastazione dell’enorme gasdotto Linea Adriatica. Non è l’unica con lo stesso fine. Altre si terranno in contemporanea a Sulmona, a Colfiorito e a Città di Castello, tutte attraversate dal progetto del metanodotto dei terremoti.
Come Ravenna in Comune abbiamo chiarito fin da subito la nostra assoluta contrarietà alla grande inutile e dannosa opera. «Attraversa le zone più a rischio sismico d’Italia, nelle intenzioni di SNAM e di ENI collegherà Sulmona, nell’aquilano, a Minerbio, nel bolognese. Dopo le tubazioni già stese da Massafra, nel tarantino, ci sono ancora circa 430 km da realizzare attraverso cantieri devastanti che provocheranno l’abbattimento di milioni di alberi. Il costo? Due miliardi e mezzo di euro, se saranno rispettate le previsioni. Perché viene realizzata un’opera del tutto priva di utilità per il Paese, sia in un’ottica di transizione che per l’evidente contraddizione con il passaggio a fonti rinnovabili? Il potenziamento permetterebbe di portare in Nord Europa molto più gas da Algeria, Azerbaijan e Libia, facendo dell’Italia l’hub europeo del metano. Un business sul quale punta molto l’Eni. Sono almeno 14 i comuni romagnoli coinvolti: Sogliano, Roncofreddo, Sarsina, Mercato Saraceno, Sant’Agata Feltria, Pennabilli, Casteldelci, Forlì, Bertinoro, Russi, Bagnacavallo, Ravenna, Conselice e Alfonsine. Il progetto ha 20 anni. In tutto questo tempo il territorio è stato profondamente alterato, da ultimo dagli eventi di maggio. Non è pensabile andare avanti contando sui bollini blu ottenuti da un procedimento avviato agli inizi del secolo senza considerare i mutamenti prodotti in queste due decadi da terremoti, frane e alluvioni».
Nel frattempo il Sindaco ha proposto un Comitato a sostegno dei progetti di energia rinnovabile partendo dall’eolico. «Vorremmo che il fronte favorevole si riunisse in tale comitato» ha aggiunto, subito prima di decantare le magnifiche sorti e progressive del rigassificatore, della discarica di CO2 e dell’estrazione di metano sotto costa. Come Ravenna in Comune gli abbiamo già risposto: «Siamo assolutamente favorevoli ad un comitato di questo tipo, per dire sì alle rinnovabili. Ma anche per fermare la Linea Adriatica nella consapevolezza che nessun vantaggio al territorio locale, ma neanche al Paese, verrà apportato da un gasdotto costoso, dannoso, pericoloso, inutile e sovradimensionato per il fabbisogno interno, pensato solo per arricchire chi lo costruisce e per l’esportazione del gas all’Europa. Ricordiamo anzi al Sindaco che il “comitato” di cui auspica la costituzione esiste già. Si tratta del Coordinamento ravennate della Campagna per il Clima Fuori dal Fossile, di cui come Ravenna in Comune facciamo parte, che da anni promuove appunto il passaggio alle energie rinnovabili».
Il coordinamento ha aderito alla manifestazione di domani e pertanto, come Ravenna in Comune, invitiamo alla partecipazione alle manifestazioni organizzate in quella che è la Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili ed Imposte. Per il nostro territorio, come detto, la manifestazione si svolgerà a Forlì. Le rinnovabili sono un progetto alternativo a quello di chi vorrebbe continuare con il gas come se non ci fosse un domani. Se il Sindaco di Ravenna è interessato ad un comito che le promuova, rinunci al progetto di sponsorizzare progetti di espansione del metano e affini e si faccia vedere in Piazza Saffi. Si chiama coerenza ed è incompatibile con la sudditanza ad ENI.
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Io l’otto
Fonte: Per il Clima – Fuori dal Fossile del 2 dicembre 2023
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Il progetto del parco eolico: “Un comitato per sostenerlo, la documentazione c’è tutta”