Sono giorni (ma si potrebbe dire anche anni) che il fascismo gorgoglia su dallo scarico della latrina. Le fogne lo ripresentano all’estero, come si vede in Argentina e Israele, per esempio. Ma lo ritroviamo galleggiante anche in Italia, qualche volta di soppiatto, qualche volta ostentato, qualche volta dove non ce lo si sarebbe aspettato. Sempre fascismo, comunque.
E allora diventa fondamentale ricordare che un passato apparentemente lontano, in realtà, non è affatto sepolto per sempre. Così oggi commemoriamo i morti dell’ultimo massacro sul nostro territorio prima della “liberazione di Ravenna”, quando furono sterminati 15 nuclei familiari per un totale di 56 persone. Avvenne il 27 novembre 1944 in quella che allora si chiamava Villa dell’Albero ed oggi è conosciuta come Madonna dell’Albero. Le 56 vittime vivevano nelle case di Via Nuova, ora rinominata in Via dei 56 Martiri, e nel “Borghetto”. Solo 15 erano uomini adulti, degli altri 16 erano bambini, 8 anziani e 17 le donne. La strage fu compiuta dalla 114a Jaeger Division, reparto di fanteria dell’esercito tedesco ridislocato presso Ravenna proprio alla fine del 1944. Un reparto caratterizzato da atrocità e fucilazioni sommarie, già prima che nel ravennate, nelle operazioni antipartigiane svolte in Jugoslavia.
A 79 anni dall’eccidio Ravenna in Comune, che ha l’antifascismo tra i propri valori inderogabili, ricorda: la famiglia di Chiari Giseldo (di 35 anni) e Farabegoli Guerrina (32) con i loro figli Emiliano (9), Graziella (5) e Lidia (2); la famiglia di Montanari Achille (50) e Gambi Dina (50) con i loro figli Anselmo (22) e Maria (6); la famiglia di Ricci Stefano (54) e Paganin Maria (51) con i loro figli Lina (24) e Ligio (19) e Poletti Luigia (75) zia di Maria; la famiglia di Pondi Dino (42) e Zanotti Bianca (39) con i loro figli Celso (19) e Luciano (9) e il loro nonno Francesco (74) padre di Dino; la famiglia di Gambi Adelmo (40) e Landi Lucia (34) con il loro figlio Giuseppe (12) ed il nonno Pietro (69) padre di Adelmo; la famiglia di Melandri Fabio (65) con la figlia Aminia (24); Bellavista Prima (48); la famiglia Ballardini composta da Luigi (70), dalla nuora Bentivogli Norma (33) e dai nipoti Venere (8) e Sergio (2) figli di Norma; la famiglia Gualtieri composta da Malta Giovanna (43), da sua madre Benedetti Zaira (75) e dalla figlia Pierina (11); la famiglia di Grassi Vittorio (25) e Saura Gualtieri (19), figlia di Malta Giovanna, con il loro figlio Nevio (2); Mazzotti Teresa (55); la famiglia di Mazzotti Emidio (87) con il figlio Francesco (41); la famiglia di Mazzotti Giuseppe (53), figlio di Emidio, e Mazzesi Maria (46) con i loro figli Silvana (13), Dino (11) e Luigi (9); la famiglia di Corbari Alceste (50) e Ronchi Ermenegilda (52) con i loro figli Bruno (20), Adelmo (16), Libera (13), Enrica (24) ed il nipote Walter Triossi (2) figlio di Enrica; la famiglia di Suprani Primo (55) e Bissi Domenica (56) con la figlia Marina (31).
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Eccidio di Madonna dell’Albero: lunedì 27 novembre la 79ᵃ commemorazione