Come avevamo ampiamente anticipato e come il portafoglio famigliare già ha appreso, anche quest’anno la TARI è aumentata. Avevamo chiesto al Sindaco di evitare anche questo aumento che si è aggiunto ad una poderosa serie di incrementi nella tassazione comunale. Senza esito. La tassa rifiuti già tra 2021 e 2022 aveva visto un aumento del 6,5% (elaborazione UIL per una famiglia ravennate media di 4 persone). Come riferisce la stampa locale «nel 2023 c’è stato un ulteriore aumento. Dalle tabella pubblicate sul sito di Ravenna Entrate pare evidente la corsa della tariffa nel biennio: se nel 2021 un single ravennate pagava 75,4 euro di tariffa variabile, ora ne paga 10 in più a cui aggiungere 0,5 euro a metro quadro. Una famiglia di 4 persone paga quest’anno 214 euro contro i 189 di due anni fa. In questo caso si aggiungono 0,78 euro al metro quadro».
In cambio (si fa per dire) «gli utenti si sono trovati i bidoncini in casa». Senza quella famosa tariffa puntuale che «si paga in basa al consumo effettivo, con sconti per chi più differenzia». Inutile dire che il timore è che, quando finalmente ci si arriverà, la Giunta coglierà l’occasione per dare un’ulteriore spinta all’insù ai costi che dobbiamo sostenere per un servizio percepito dalla gran parte della cittadinanza come insoddisfacente e, peraltro, non in grado di produrre i risultati a parole cercati.
A tutto ciò quest’anno si è aggiunta la beffa della sottrazione delle donazioni per gli alluvionati. Come abbiamo segnalato più volte, infatti, l’Amministrazione de Pascale ne ha dirottato parte a copertura del mancato incasso TARI disposto nei confronti degli alluvionati (bene) ma non finanziato con risorse proprie (male). Chi pensava di aver liberalmente versato degli importi «per dare sostegno alle famiglie e alle realtà colpite dall’alluvione» (come recitava l’invito del Comune che accompagnava la campagna) ha scoperto che materialmente quei soldi non saranno mai erogati ai destinatari ma sono stati invece dirottati su Hera in conto della gestione dei rifiuti affidata alla multi-utility.
Come Ravenna in Comune confermiamo dunque a maggior ragione il giudizio impietoso proferito già nel 2020 dall’allora nostro capogruppo in Consiglio Comunale, Massimo Manzoli. «Tutta l’impostazione del sistema rifiuti a Ravenna è a nostro avviso sbagliata e, di anno in anno, continuano a essere i cittadini a pagare le inefficienze del sistema di gestione. Secondo la Regione si dovrebbe puntare all’applicazione generalizzata della tariffa puntuale ma da noi questa possibilità è ancora lontana a venire e i disservizi legati al sistema di raccolta misto (un po’ a domicilio e un po’ no) soprattutto nei foresi sono enormi».
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Cara e poco omogenea, i nodi della Tari. A Ravenna in due anni rincari superiori al 6,5%