Come Ravenna abbiamo in questi giorni lanciato diverse proposte per trasformare Ravenna in una “città di pace”, prima con la cittadinanza onoraria a Julian Assange, poi con l’esposizione e/o proiezione della sola bandiera della pace perché sia chiaro a tutti che la città non parteggia, o meglio parteggia per l’unica opzione possibile di benessere per tutti: il silenzio delle armi e la cultura di pace.
Al momento de Pascale, la giunta e tutti i partiti che ne fanno parte sono rimasti in silenzio alle nostre proposte (compresi quei partiti che son pacifisti a comodo, bene in parlamento, meno se disturba il pensiero del sindaco & co.). Anzi peggio ha fatto chi si è arrogato il diritto di esporre vessilli bypassando l’unico luogo deputato democraticamente a prendere le decisioni ovvero il consiglio. Nonostante tutto ciò prevale il nostro desiderio di veder riconosciuta la nostra città come oasi di pace, in un mondo sempre più bellicista e sempre più minacciato da nuove e più potenti armi e continuiamo ad avanzare proposte per arrivare a raggiungere il nostro obbiettivo.
La terza proposta che avanziamo tocca la toponomastica perché, mai come in questo periodo cupo e scuro, crediamo importante intitolare una strada, meglio ancora un parco, a Gino Strada medico e fondatore di Emergency.
Chi era Gino Strada dovrebbe essere noto a tutti ma crediamo sia utile ricordarlo utilizzando la breve descrizione che ne dà Wikipedia: “Luigi Strada, detto Gino (Sesto San Giovanni, 21 aprile 1948 – Honfleur, 13 agosto 2021), è stato un medico, attivista, filantropo e scrittore italiano, fondatore, assieme alla moglie Teresa Sarti, dell’ONG italiana Emergency.”
Come Ravenna in Comune capiamo che schierarsi per la pace, in un mondo assetato di sangue, sia un compito di assoluto coraggio e indipendenza.
La cittadinanza onoraria ad Assange, l’intitolazione di una strada a Gino Strada, riconoscersi nella bandiera della pace sono tutte quelle azioni che possono sembrare meramente ideologiche ma che, in realtà, rafforzerebbe la città e la comunità ritrovando uno spirito di unità e di coesione che in questo momento paiono perduti.
Il Silenzio del sindaco De Pascale e della maggioranza rafforza in noi l’idea di pavidità e di poco valore che la giunta ha nel porre nei valori della pace e della fratellanza fra i popoli i principi fondamentali per la coesione della società ravennate.
Noi di Ravenna in Comune crediamo fermamente in queste nostre proposte e saremo da pungolo e, costantemente, ricorderemo e sveglieremo dal torpore chi siede nei banchi del consiglio.
“Il terrorismo è la nuova forma della guerra, è il modo di fare la guerra degli ultimi sessant’anni: contro le popolazioni, prima ancora che tra eserciti o combattenti. La guerra che si può fare con migliaia di tonnellate di bombe o con l’embargo, con lo strangolamento economico o con i kamikaze sugli aerei o sugli autobus. La guerra che genera guerra, un terrorismo contro l’altro, tanto a pagare saranno poi civili inermi.” (G.Strada)