Non passa riunione di Giunta senza l’approvazione di una nuova lottizzazione. Così, secondo l’adagio “un PUA al giorno toglie tutto il suolo vergine di torno”, il 12 settembre Sindaco ed Assessori tutti presenti, “a voti unanimi espressi in forma palese”, hanno approvato (delibera 396/2023) il secondo stralcio del progetto urbanistico attuativo di Madonna dell’Albero (CoS11). Previsti 33 nuovi lotti residenziali, ma anche tanti bei parcheggi, ad uso di 531 nuovi potenziali abitanti in aggiunta ai 2mila che già conta. Senza contare l’ampliamento odierno, in dieci anni la località è cresciuta di quasi il 20%. E si continua evidentemente a consumare suolo vergine contando di riuscire a piazzare case e casette, a schiera e a blocco, in una nuova urbanizzazione da 56.650,00 mq.
Ravenna non solo non sta crescendo di abitanti ma il territorio sta complessivamente perdendo residenti in un movimento espulsivo che ha visto decrescere tutto il forese eccettuato, appunto, le località più prossime alla Città. In queste zone la mancanza di servizi, comune a tutto il forese, è tamponata dalla vicinanza a quelli urbani. In ogni caso il delirio degli urbanisti folli che ipotizzavano una crescita continua sino a raggiungere i 200mila abitanti si è spento da un pezzo. Eppure la Giunta de Pascale fa finta di niente. Fa finta di non essersi impegnata in campagna elettorale sotto lo slogan “consumo di suolo zero”. Fa anche finta che non ci siano quasi 30mila abitazioni vuote a livello comunale: il 28,4% di tutte quelle accatastate. Fa finta di non sapere che tra i fattori che hanno amplificato i danni delle alluvioni di maggio ci sia proprio l’impermeabilizzazione del terreno. Fa finta di non ricordarsi dei record annualmente assegnati da ISPRA che colloca Ravenna ai vertici italiani per le cementificazioni presenti, passate e, da quanto si vede, lo stesso farà per quelle future.
La nostra richiesta di una moratoria immediata è stata ignorata. Comprensibilmente. Una Giunta che, come ancora recentemente, subordina gli interessi della lobby del fossile solamente a quelli della lobby del cemento, non può ascoltare chi parla a nome della cittadinanza. Tuttavia c’è chi si è presentato alle scorse elezioni nella maggioranza di de Pascale chiedendo voti per una piattaforma che prevedeva la rinuncia a nuove costruzioni. Pensiamo a quel raggruppamento riunito sotto lo scudetto di Coraggiosa la cui fondazione è stata più volte rivendicata da Sinistra Italiana, ora in alleanza coi Verdi ma pur sempre agganciata al PD. Pensiamo a quella formazione chiamata Ambiente e Territorio e a quell’altra chiamata Voci Protagoniste, tutte parti della coalizione che ha eletto de Pascale Sindaco. Nessuno di loro ha rinnegato l’essere parte della maggioranza. E allora come Ravenna in Comune, visto che i 5stelle fanno solo finta, chiediamo almeno a queste forze politiche di dichiarare pubblicamente che non si riconoscono più in un Sindaco che mette gli interessi dei costruttori sopra quelli della cittadinanza. Sarebbe un segno poco più che simbolico ma, forse, servirebbe a ricordare a de Pascale che niente è per sempre. Il suo ruolo è di passaggio ma i danni che sta producendo non si esauriranno purtroppo nel tempo del suo mandato. L’ammissione da parte di chi gli si è schierato a fianco di aver commesso un errore di dimensioni madornali è già ora in ritardo. Se era un errore e si tratta di soggetti “ancora vivi” è tempo di correggerlo.
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Un’urbanizzazione da oltre 56mila metri quadri a Madonna dell’Albero