Con le Frecce Tricolori è solo questione di tempo: prima o poi ci scappa sempre il morto. Lo si sapeva già. Prima della distruzione precipitata addosso ad una famiglia sabato pomeriggio a Torino (è morta una bambina, ustionati gli altri 3 famigliari contro la cui auto si è schiantata la palla di fuoco del velivolo) era già lunghissimo l’elenco. A partire dal 1961 si contano 84 morti (di cui 16 piloti militari e le restanti tutte vittime civili) e feriti nell’ordine delle centinaia (oltre 300).
Neanche parlare dell’impatto sull’ambiente (inquinamento acustico ed emissioni inquinanti tra cui, ovviamente, la CO2) che, per quanto importante, passa necessariamente in secondo piano rispetto all’accaduto di sabato. Così come il costo stratosferico per questo genere di esibizioni. Che non sono affatto una rarità: basta scorrere i programmi di ogni anno per accorgersi che si tratta di uno spettacolo continuamente riproposto. Anche Ravenna nel recente passato ne ha avuto numerosi assaggi e passaggi.
Ora è tempo di finirla. È tempo di cacciare anche questo “spettacolo” nello stesso armadio in cui si sono andati a riporne altri con cui ci si intratteneva in passato. Non si va più al circo (romano) e non si portano più i bambini a vedere le esecuzioni capitali, così come nessuno si aspetta più di sentire il fischione della Callegari. Anche se almeno quest’ultimo era del tutto incruento. Come Ravenna in Comune chiediamo che il Comune non ospiti più le esibizioni delle Frecce Tricolori. Ragioni di rispetto per le vittime, di considerazione per lo spreco economico, di insopportabilità per l’ecosistema rendono opportuno concludere una volta per tutte anche questa anacronistica esibizione.
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Freccia Tricolore si schianta nel Torinese, morta bimba di 5 anni
Fonte: ANSA del 16 settembre 2023