Oggi, sabato 2 settembre, i comitati per la liberazione di Julian Assange hanno indetto il Worldwide Australian Embassy Day per chiedere al governo australiano di uscire dalla sua politica di inerzia e prendere finalmente le difese del suo connazionale. Infatti nel corso della sua recente visita in Australia, alla fine di luglio, il segretario di stato degli Usa Anthony Blinken ha ribadito la volontà di ottenere l’estradizione di Assange, processarlo e condannarlo. Assange è chiuso nella prigione più dura del Regno Unito dall’aprile del 2019 dopo oltre dieci anni di accanimento giudiziario e di persecuzione fisica e psicologica equivalente a tortura. La sua vita è appesa a un filo. La sua salute è devastata. Non è un criminale. È un uomo innocente e non ha mai commesso un atto di violenza. Il suo unico crimine, si fa per dire, è aver rivelato la verità. Assange ha dovuto affrontare gravi violazioni del diritto a un giusto processo, prove manipolate, tortura psicologica, sorveglianza costante, diffamazioni e intimidazioni. È la prova vivente, almeno finché resta vivo, che il sistema internazionale di tutela dei diritti umani non funziona e che gli Usa tutto sono meno che i paladini di tali diritti.
Ravenna in Comune, come già fatto in passato, manifesta la propria totale e incondizionata solidarietà al prigioniero politico Julian Assange e si unisce alla richiesta della sua immediata liberazione.
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Assange, sabato 2 settembre mobilitazione all’ambasciata australiana di Roma