Dopo la rovinosa alluvione dello scorso maggio 2023, i nostri amministratori locali e regionali del Partito Democratico non hanno perduto occasione per sostenere che l’evento meteorologico è stato estremo e senza precedenti.
Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, esponente di rilievo nazionale del Partito Democratico, nella sua pagina Facebook scrive che “L’ALLUVIONE IN EMILIA-ROMAGNA 3^ PEGGIOR CATASTROFE NATURALE AL MONDO NEL 2023”. Bonaccini conclude chiedendo “un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio e il completamento della transizione ecologica”.
È solo un concentrato di propaganda e inesattezze.
Sulla propaganda, vedremo cosa sarà di un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio. Certamente la legge regionale 24/2017 (disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio) che aveva l’obiettivo di consumo di suolo a saldo zero è stata un fallimento. Proprio in questi giorni, a Lido di Dante, la nuova urbanizzazione per quasi 7.000 metri quadrati di residenziale è data in partenza. In una località che nel 2018 si abbassava ancora di 17 millimetri/anno (dati ARPAE), si è pensato di eliminare il rischio alluvione elevando i nuovi edifici a ben 2 metri sul livello del mare e potenziando l’impianto idrovoro di Fosso Ghiaia. Avere previsto una vasca di laminazione di 3.100 metri cubi come potrà contenere le bombe d’acqua sempre più frequenti quando il 5 agosto “appena” 42,6 millimetri di pioggia in quattro ore hanno allagato diverse zone del litorale? Dopo l’alluvione dello scorso maggio tutto questo sembra sfidare la Natura. Munich Re, società di riassicurazione, a proposito dell’alluvione in Emilia-Romagna, scriveva che “severoa causa dell’alto indice di urbanizzazione, l’alluvione ha avuto un impatto ”. C’è quindi da immaginare che assicurare una casa in un territorio pesantemente urbanizzato, anche causa politiche urbanistiche sbagliate, sia causa di costi più alto per l’assicurato.
Quale transizione ecologica quando sia Bonaccini che il Sindaco di Ravenna, de Pascale, sono stati tra i maggiori sostenitori del rigassificatore, elemento fondamentale del ciclo del metano, gas di origine fossile quindi tra i responsabili del cambiamento climatico che gli stessi esponenti del PD indicano come responsabile dell’alluvione di maggio?
Sulle inesattezze, per sostenere che la rovinosa alluvione è stata eccezionale addirittura a livello planetario, Bonaccini cita un report di AON, società inglese di valutazione dei rischi. AON scrive però un’altra cosa. L’alluvione dell’Emilia-Romagna si trova al terzo posto per “perdite economiche a livello globale causate da calamità naturali”. È considerata la gravità delle perdite economiche, non la gravità del disastro naturale. Un amministratore del PD conferma ancora una volta di dare attenzione all’ambiente e al territorio solo per l’interesse economico che ne deriva.
L’allarme generalizzato in caso di evento naturale sembra valere solo se il sistema economico ha avuto un danno immediato. Non vale il contrario. La scomparsa degli insetti impollinatori, così vitale per le produzioni agricole, è una catastrofe naturale ma non avendo l’immediato devastante impatto economico di un’alluvione non se ne parla. Viviamo giorno per giorno, senza visione di futuro, in un sistema economico che ha creato e crea le condizioni per il disastro naturale ma i nostri amministratori vedono solo gli effetti economici immediati senza intervenire sulle cause.
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