Ritorniamo sul problema amianto dopo che anche l’Associazione familiari e vittime amianto – AFEVA ha richiesto che il tema “ritorni nelle priorità dell’agire politico dalle amministrazioni locali fino al governo centrale” facendo preciso riferimento alle uscite di de Pascale subito dopo il tornado che ha colpito questa volta la parte a nord del Comune. Da oggi 1° agosto, è stato annunciato che sarà finalmente possibile, a 10 giorni dagli eventi, prendere contatto con Hera per prenotare il servizio di eliminazione dell’amianto.
Come ammesso dal Sindaco, del resto, nel fenomeno meteorologico che ha colpito Savarna “Il forte vento ha mobilizzato alcune strutture e coperture contenenti amianto” e “C’e n’è dappertutto, a causa delle tante tettoie scoperchiate”.
Come Ravenna in Comune, il 18 giugno 2020 denunciavamo che: “Chiunque di noi abbia avuto a che fare nella sua proprietà con la rimozione di strutture di amianto sa quanto sia faticosa, contorta e costosa la procedura per eliminarle e smaltirle. E questo spiega come mai molti privati preferiscano tenersi a pochi passi da casa le lastre malefiche che coprono il pollaio o la tettoia sotto cui si parcheggia la macchina. Scelta pessima, sbagliata, ma comprensibile“.
Ora il Sindaco de Pascale avverte che “Occorre evitare di permanere nella zona ove sono presenti detriti, di non movimentare di propria iniziativa tali materiali”.
Sarebbe sempre bene ricordare spiegare che l’amianto presente nell’eternit è fonte certa di mesotelioma pleurico, un tumore molto aggressivo. Quando l’eternit si frantuma e si disperde nell’ambiente ormai il danno è fatto. Invitare a “mettere in sicurezza la zona, è importante mantenere bagnato il terreno in cui si trovano i frammenti o, se circoscritti, provvedere a coprirli con teli di nylon” non fa altro che dimostrare l’inadeguatezza di chi ci amministra.
L’amianto presente in moltissimi manufatti, non solo nell’eternit, è una emergenza che non si affronta. Come l’inquinamento atmosferico, l’uso dei pesticidi e il consumo di suolo per fare qualche esempio.
Chi ci amministra semplicemente non affronta i problemi. Li accantona. Poi, quando un tornado a Savarna devasta e scoperchia le tettorie in eternit, partono gli allarmi sui social e nei media a non spostare le lastre sbriciolate ma rivolgersi a ditte specializzate.
In questi anni il Comune di Ravenna non ha dimostrato alcun interesse a risolvere il problema amianto nonostante siano in capo al Sindaco i poteri di emergenze sanitarie o di igiene pubblica. Forse perché smaltire l’amianto ha un costo. È vero ma prima del denaro e del consenso elettorale viene sempre la salute. E il bravo politico sa come affrontare i problemi difficili perché per quelli facili sono capaci tutti.
Nessuna notizia di mappatura comunale degli edifici privati in cui è presente eternit nonostante il degrado progressivo delle lastre aumenti parallelamente il rilascio delle fibre cancerogene. Succede così che si rincorrono le emergenze, giustificate come fenomeni imprevedibili, senza che preventivamente alcuna ordinanza abbia disposto di mappare gli edifici privati e prescritto lo smaltimento nei casi di degrado dei manufatti contenenti amianto.
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Da martedì 1 agosto attivo il QR Code per il recupero veloce di materiale da costruzione e dell’amianto post eventi estremi