Martedì il Consiglio Comunale ha approvato due delibere. La prima per «decine di migliaia di metri quadri di puro cemento in zona Darsena» e pure la seconda prevede «decine di migliaia di mq da cementificare in zona viale Europa a Ravenna». Le domande che ci si pone sono: «Abbiamo davvero bisogno di così tanti centri commerciali e palazzi, considerando che molti rimangono parzialmente sfitti o invenduti? Ci siamo dimenticati delle promesse di non cementificare e di non consumare suolo pubblico durante la campagna elettorale?» Non sono parole nostre, sono parole del consigliere di maggioranza Schiano, dei 5stelle.
Gran parte della maggioranza, rispetto a questo ennesimo consumo di territorio, ha abusivamente sparlato di “rigenerazione”, “riqualificazione”, “riuso”, “messa in sicurezza”, “green” e perfino di “un progetto che la città vuole”. Si tratta di varianti di piano rispetto ai quali progetti, come Ravenna in Comune, abbiamo già avuto modo di esprimerci negativamente.
Il Consiglio ha approvato entrambe le delibere di cementificazione, contraddittorie rispetto ai vuoti proclami di consumo di suolo zero, alle vuote promesse (reiterate anche in questa occasione) che non si edificherà più. In entrambi i casi l’unico consigliere della maggioranza a votare contro è stato il consigliere Schiano (5stelle). La consigliera di maggioranza Francesconi (Azione) e il consigliere pure di maggioranza Cortesi (Coraggiosa) si sono astenuti sulla sola delibera per Viale Europa, votando convintamente a favore sull’altra assieme al resto della maggioranza.
È passato poco più di un mese da un’alluvione disastrosa eppure non è servito a nulla. De Pascale va avanti come un rullo compressore spacciando cemento come se fosse erba. Si è arrivati al punto di raccontare di presunto terreno che si renderebbe libero mentre, invece, si procede alla quasi totale cementificazione di aree attualmente libere da costruzioni. Il pensiero di questa maggioranza è stato candidamente espresso dal Consigliere Vasi (PRI): «Sono scelte politiche, scelte che nascono da lontano e sono scelte che non devono essere inficiate da quello che è accaduto un mese fa».
Cosa sarà mai il rischio idrogeologico che si fa incombere sulla cittadinanza, quando sono in ballo gli interessi economici di alcuni privati? Cosa c’è di più sacro di un’edificabilità riconosciuta quando si prevedeva che Ravenna avrebbe raggiunto i 200mila abitanti (mentre ora i residenti calano da anni)? Ancora più chiaramente: le crude immagini del disastro per qualcuno si sono già sbiadite, mentre il valore di terreni su cui costruire non si cancella mai! E alle conseguenze delle impermeabilizzazioni ci sarà poi tempo di pensarci la prossima volta che si va sott’acqua, evidentemente…
Come Ravenna in Comune lo abbiamo già detto e cogliamo l’occasione per ripeterlo: coloro che dalla maggioranza «decidessero di opporsi a testa alta ad una delibera votando “no” al consumo di suolo e, coerentemente, abbandonassero subito dopo la maggioranza, meriterebbero tutto il nostro rispetto». Ad oggi nessun/a consigliere/a e nessun/a assessore/a della maggioranza ha dimostrato di considerare prioritaria la salvaguardia del nostro territorio e di chi lo abita rispetto alla conservazione dell’alleanza di potere incarnata dalla coalizione di centrosinistra. Pertanto quel rispetto nessuno/a lo merita.
[nell’immagine: rendering del PUA Darsena comparti sub 12-13]
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