Si parla di fare i salti mortali nei monumenti di Ravenna ma non è questione di arte circense. Invece si tratta dello storico problema della carenza di personale che rende difficile mantenere aperti i siti Unesco. Non è una novità, ma non per questo cambiano le cose. Cambiano le maggioranze, cambiano i governi, cambia il nome dei ministri e, però, continuano a mancare lavoratrici e lavoratori per consentire la fruizione di ciò che è vantato come patrimonio dell’umanità. Facile il vanto, più difficile è l’assunzione in quanto anche in campo culturale, centrosinistra o centrodestra che sia, le politiche rimangono le stesse. Lo scorso anno scrivevamo: «La responsabilità è tutta del PD e della gestione incentrata solo sugli annunci, su quanto di pirotecnico riesce a sparare il suo ministro “competente” Franceschini. Nessuna attenzione alla gestione ordinaria, che non fa notizia». Oggi tocca a Gennaro Sangiuliano, marcato Fratelli d’Italia, che quanto ai musei si è preoccupato solo di aumentare il prezzo del biglietto di ingresso. Così domenica la protesta della direttrice del Museo Nazionale di Ravenna e del sito Unesco della Basilica di Sant’Apollinare in Classe e della direttrice del Mausoleo di Teodorico e del Battistero degli Ariani è consistita nello svolgere di persona il ruolo di addette alla vigilanza dei siti a cui vertici sono preposte.
Apprendiamo infatti dalla stampa che «Dalle recenti graduatorie del concorso indetto dal ministero della Cultura per addetti alla vigilanza, nessuno è stato mandato a Ravenna nonostante fosse stato segnalato nei mesi precedenti al Ministero e alla Direzione generale Musei l’urgenza assoluta di ottenere personale di vigilanza, dato il grande patrimonio della città di Ravenna con ben otto siti Unesco che in ambito regionale hanno la maggiore percentuale di affluenza di visitatori. Questa situazione ha portato alla riduzione degli orari settimanali di apertura anche dei siti Unesco. Già in questo ultimo i turni del personale per garantire le aperture dei vari siti sono molto serrati, si fanno davvero i salti mortali per consentire a tutti i costi le aperture, nell’attenzione al servizio pubblico dei Musei, specie nei fine settimana».
Come Ravenna in Comune proprio perché il problema è noto e sollevato da anni riteniamo assolutamente indispensabile porvi rimedio in termini di assoluta urgenza. Dovrebbe essere una priorità anche dell’Amministrazione Comunale. Ma sinceramente non pensiamo che in Giunta, concentrati come sono anche loro solo su quel che frutta pirotecnici annunci, se ne siano accorti. E se anche se ne accorgessero, si direbbero: Perché preoccuparsi? Mica si tratta di Jovanotti…
[nell’immagine: uno scorcio dell’area di San Vitale. Il Museo Nazionale è gestito dallo Stato, mentre la Basilica dalla Diocesi]
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Museo Nazionale Ravenna, la protesta. Direttrici nelle sale: “Manca la vigilanza, abbiamo lavorato noi”
Iniziativa domenicale della storica dell’arte Letizia Lodi e dell’architetto Sandra Manara, a capo del Mausoleo di Teodorico “Abbiamo chiesto al Ministero 14 persone ma non ce le mandano”