Una bella e partecipata manifestazione ieri ha ribadito il no della cittadinanza di Piombino all’assurda imposizione di un rigassificatore, la Golar Tundra, che i poteri fossili vorrebbero attraccare al porto della città toscana. Ravenna in Comune era assieme a tante altre realtà di Ravenna e di altre parti d’Italia a portare il sostegno della parte sana del Paese alle legittime aspettative di un futuro migliore dei piombinesi.
Sul palco degli interventi il testimone è stato passato a Ravenna, in quanto nella nostra città gli stessi poteri fossili che vogliono il male di Piombino congiurano per portare non uno (la BW Singapore già autorizzata per un quarto di secolo) ma due rigassificatori (e qualcuno ha espressamente minacciato: anche tre o quattro). L’appuntamento è stabilito per il 6 di maggio. L’obiettivo dichiarato è di fare altrettanto bene della manifestazione piombinese e di chiudere per sempre la porta al pericolo di impianti di rigassificazione sotto casa. A Ravenna il “no” era già stato detto nel 2008. Il ribaltone di de Pascale deve essere sconfessato: chiudiamo per sempre quella porta.
[Nell’immagine: il palco degli interventi sullo scalone del Municipio. È intervenuto, tra gli altri, il Sindaco di Piombino. Il Comune di Piombino, USB, WWF e Greenpeace hanno presentato il ricorso contro l’autorizzazione rilasciata dal Presidente della Toscana, Eugenio Giani, per tre anni. Il 24 marzo si saprà se, allo scadere dei tre anni o prima in caso di accoglimento del ricorso, la Golar Tundra sarà destinata a Ravenna come anticipato dallo stesso Giani.
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Piombino, manifestazione contro il rigassificatore e le energie fossili
Da comitati ad ambientalisti insieme alle forze di sinistra e M5s: presente anche il sindaco Fdi
Fonte: ANSA dell’11 marzo 2023