Dopo l’estate si è riaccesa la battaglia delle istituzioni locali contro i daini di Classe (e di Volano). È un conflitto che va avanti da anni e, ovviamente, ha truppe armate solo da una parte: i daini mica possono ricambiare le fucilate! Per quanto siano inermi la loro lotta per la vita è sostenuta in forme non violente (sit-in, flash mob, lenzuolate, manifestazioni, raccolta firme, ecc.) da alcune associazioni che si sono organizzate in una rete a tutela dei poveri animali. Venerdì scorso sono state consegnate in Regione le firme raccolte nella petizione che chiede di non procedere al loro sterminio preannunciato dalla delibera 140 del 1° febbraio 2021 della Giunta Regionale. Anche come Ravenna in Comune avevamo invitato a sottoscriverla e a partecipare alle iniziative della rete ogni volta che fosse stato possibile. Le firme raccolte sono state quasi 30mila: non poche per una questione dimensionata localmente (la pineta di Classe e il Lido di Volano). In genere questo tipo di iniziative si ritiene di successo quando raggiunge il migliaio di sottoscrizioni. Questa volta, invece, sono state 6.209 le sottoscrizioni sui moduli cartacei (ed altre 313 firme non conteggiabili per l’incompletezza dei dati), nonché 23.353 quelle intervenute online da parte di chi si è trovato impossibilitato a raggiungere i punti di raccolta dispiegati sul territorio.
Ora, come correttamente sottolinea la rete di associazioni che le ha raccolte, è la democrazia ad essere in gioco: «in attesa di capire se qualcuno vorrà tenerne conto o se delle famose “partecipazione”, “istanze dal territorio” e della “democrazia” verrà fatta carta straccia dalla pletora degli eletti e degli assessori filovenatori». Il contesto non è infatti dei più favorevoli considerando, continua la rete, «che il presidente Bonaccini e la ex vicepresidente Schlein attualmente in corsa per le primarie PD, su questo e su altri argomenti in tema ambientale e di tutela degli animali non hanno mai proferito parola, allineandosi alle politiche della destra e di fatto preannunciando le decisioni in tema di caccia selvaggia dell’attuale Governo Meloni».
Da parte nostra ribadiamo quanto già affermato in molte altre occasioni: «Ravenna in Comune dichiara l’illegittimità della decisione di massacrare la comunità di daini perché questa decisione non è accettabile nella nostra società. Pur in mezzo a tante contraddizioni anche la nostra comunità ravennate è diversa da quella che si figurano le nostre istituzioni». Le migliaia di firme raccolte lo confermano. Siano le istituzioni all’altezza della cittadinanza che affermano di rappresentare. Oppure se ne freghino una volta in più ma la piantino di far finta di dolersi se ad ogni elezione il numero di chi vota precipita sempre più in basso. Per parte nostra dubbi non ne abbiamo mai avuti: la comunità dei daini di Classe e di Volano merita di vivere in libertà.
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30 mila persone chiedono lo stop alla violenza sugli animali Emilia-Romagna