LA SICUREZZA SULLE STRADE NON E’ UN VIDEOGIOCO

In fatto di incidenti Ravenna, stando ai dati assicurativi, risulterebbe nella media. Un’estrapolazione desunta dai peggioramenti delle classi di merito, ci pone in linea con i dati nazionali: grosso modo il 2 e mezzo per cento degli automobilisti su base annua si trova ad aver denunciato un sinistro in colpa. Eppure i titoli dei giornali sono infarciti di incidenti stradali. Anche ieri pomeriggio: un incidente fra tre auto in via Trieste ha causato lunghe code a Ravenna. Sono dovuti intervenire quattro mezzi del 118, tre ambulanze e l’auto medica, oltre ai Vigili del fuoco. Sabato la Reale a Mezzano è stata interrotta da un tamponamento a catena. La Ravegnana il martedì precedente era rimasta chiusa al traffico nei due sensi all’altezza di Coccolia dopo che cinque vetture si erano scontrate con tanto di carambola. Il giovedì prima ancora altra chiusura dopo un incidente con esito mortale tra Longana e Ghibullo. Sul Dismano, all’incrocio di Osteria, i tamponamenti si susseguono. Anche la Canala, verso Piangipane, compare frequentemente tra i luoghi di scontro. E si potrebbe continuare. Infatti, intervistato sul tema il Prefetto ha riconosciuto che le criticità interessano tante, troppe strade: «Sono tante, parecchie decine, e non a caso sono quelle che compaiono anche più spesso sulle cronache». E ha aggiunto: «Troppi incidenti si verificano nella provincia di Ravenna e già da tempo stiamo lavorando per monitorare le tante arterie pericolose». Le cause? «Sono più di una: le infrastrutture, la segnaletica, l’eccesso di velocità…».

Sulle vittime nello scorso anno dovute ad un incidente stradale fa il punto l’Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale. «Dal 1 gennaio al 23 dicembre 2022 sono decedute sul colpo 29 persone nella nostra provincia: tra queste ci sono 13 automobilisti, 8 motociclisti, 3 ciclisti e 4 pedoni. Sono 24 uomini e 4 donne e sono 5 in più rispetto ai dati del 2021». A questi numeri si sommano quelli, classificati a parte, delle persone morte nei giorni successivi a un incidente, dopo essere stati ricoverati in grave condizioni in ospedale: «23 persone nella nostra provincia dal 1 gennaio al 23 dicembre 2022, tra cui 19 uomini e 4 donne. Tra questi ci sono 8 automobilisti, 6 motociclisti, 6 ciclisti, 2 pedoni e 1 persona nella categoria “altri mezzi”». Aggiungendo l’ultima vittima dell’anno, nell’incidente sulla Ravegnana del 29 dicembre, il risultato complessivo nel 2022 è di 53 morti da incidente sulle strade della provincia.

Ravenna in Comune ha ben chiaro il problema, la sua rilevanza e l’estrema urgenza che richiederebbe affrontarlo. Siamo assolutamente d’accordo con il Presidente della Repubblica che ne ha fatto un preciso momento di riflessione e di allarme nel suo messaggio di fine anno. Come avviene in altre Nazioni, uno degli interventi di maggior peso sta nella separazione della percorrenza stradale a seconda del mezzo impiegato. Occorrerebbe smettere di conteggiare tra le ciclabili i marciapiedi sui quali si fanno transitare sia pedoni che biciclette. Occorrerebbe dare continuità a piste riservate a sole biciclette con un fondo stradale percorribile in sicurezza. Occorrerebbe garantire ai pedoni spostamenti e attraversamenti in sicurezza. Occorrerebbe affrontare le problematiche che mettono a rischio gli automobilisti rispetto ai mezzi pesanti. Occorrerebbe avere la consapevolezza che le telecamere e le rotonde non possono essere la risposta ad ogni esigenza.

Sino ad oggi non è stato così. Poca urgenza ha avuto il tema e, quando raramente è stato sviluppato, abbiamo visto mettere in piedi interventi più mediatici che utili. Un esempio lo hanno dato il duo Fusignani-de Pascale a fine anno quando hanno sbandierato ai quattro venti il riconoscimento di un finanziamento da parte del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del consiglio dei ministri. Un contributo tutt’altro che irrilevante, pari a 328.500 euro. Per farci cosa? Realizzare un videogioco, un corto e comprare degli etilometri. Si vuol ridurre il problema all’assunzione di droghe da parte di chi guida, come sta facendo in questi giorni una campagna pubblicitaria lanciata a livello nazionale, sorvolando sul fatto che si tratta di una sola delle possibili cause in gioco e tutt’altro che prevalente. Le statistiche dicono piuttosto che 3 incidenti su 4 sono dovuti a distrazione e l’impiego improprio dello smartphone durante la guida è tra le prime cause a concorrervi. La campagna contro le droghe, però, mette d’accordo più facilmente governo nazionale e amministrazione locale. «Questo contributo è assolutamente prezioso, perché le attività alle quali sarà destinato hanno un unico scopo: quello di salvare vite umane» hanno sottolineato de Pascale e Fusignani. Come Ravenna in Comune riteniamo che gli interventi da farsi sarebbe ben altri, come sopra detto, tuttavia non guasterebbero nemmeno i videogiochi educativi, a patto di inserirli in una progettualità più vasta e puntuale. Per affrontare la sicurezza stradale le chiacchiere mediatiche, invece, stanno a zero.

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Crescono ancora le vittime della strada
Nel 2022 5 persone decedute sul colpo in più rispetto al 2021. Sorbi (Osservatorio regionale): «Distrazione e velocità, connubio fatale»
Il prefetto Castrese De Rosa
«La sicurezza è una priorità: pensiamo anche a più velox»
 

 

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