Oggi a Ravenna si celebra, si festeggia, la liberazione dall’occupazione nazi-fascista avvenuta 78 anni fa, il 4 dicembre 1944. Non è una ricorrenza vuota, retorica, o almeno non dovrebbe esserlo. La liberazione fu una conquista dovuta alle insistenze partigiane in un contesto in cui tutto premeva per frenare le operazioni militari durante l’inverno. Eliminare l’oppressione della Repubblica di Salò senza aspettare la primavera significò, letteralmente, ottenere la vita al posto della morte, la cessazione delle stragi, la fine di tutti i lutti che la dittatura aveva causato alla nostra Città, ai nostri foresi e ai nostri lidi. Come Ravenna in Comune ci sembra appropriato ripercorrere il significato di quei momenti attraverso le parole di Italo Calvino che ricordano alle ragazze e ai ragazzi di oggi le ragazze e i ragazzi di allora proprio quando stanno lasciandoci le ultime e gli ultimi di loro.
Buona liberazione a tutte e tutti.
Oltre il Ponte
O ragazza dalle guance di pesca
o ragazza dalle guance d’aurora
io spero che a narrarti riesca
la mia vita all’età che tu hai ora.
Coprifuoco, la truppa tedesca
la città dominava, siam pronti:
chi non vuole chinare la testa
con noi prenda la strada dei monti.
Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
Silenziosa sugli aghi di pino
su spinosi ricci di castagna
una squadra nel buio mattino
discendeva l’oscura montagna.
La speranza era nostra compagna
a assaltar caposaldi nemici
conquistandoci l’armi in battaglia
scalzi e laceri eppure felici.
Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
Non è detto che fossimo santi
l’eroismo non è sovrumano
corri, abbassati, dai corri avanti!
ogni passo che fai non è vano.
Vedevamo a portata di mano
oltre il tronco il cespuglio il canneto
l’avvenire di un giorno più umano
e più giusto più libero e lieto.
Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
Ormai tutti han famiglia hanno figli
che non sanno la storia di ieri
io son solo e passeggio fra i tigli
con te cara che allora non c’eri.
E vorrei che quei nostri pensieri
quelle nostre speranze di allora
rivivessero in quel che tu speri
o ragazza color dell’aurora.
Avevamo vent’anni e oltre il ponte
oltre il ponte ch’è in mano nemica
vedevam l’altra riva, la vita
tutto il bene del mondo oltre il ponte.
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
[Al centro della cartolina: la fotografia che ritrae i partigiani in Piazza del Popolo (allora dedicata a Vittorio Emanuele) il giorno della liberazione]
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La versione dei Modena City Ramblers
Bellissima, grazie.