Lunedì 3 ottobre un comunicato stampa del Comune informa della presentazione di dieci nuovi itinerari cicloturistici per scoprire il territorio di Ravenna.
Entusiasta l’Assessore al Turismo Costantini per “questi percorsi che portano alla scoperta del nostro territorio attraverso un’esperienza completamente sostenibile”. L’Assessore all’Ambiente Baroncini aggiunge: “La bicicletta è il primo simbolo della mobilità sostenibile, una vera risorsa contro le emissioni di Co2 e al contempo uno strumento per la salute dei cittadini e per il turismo in genere”.
Già nella campagna per le elezioni europee del 2019, il Partito Democratico faceva riferimento alla Co2 come sostanza da azzerare https://www.tpi.it/politica/pd-gaffe-co2-20190420296196/ rendendo evidente una incompetenza scientifica di base che indicava lo ione cobalto (Co2) invece del più probabile diossido di carbonio o anidride carbonica (CO2).
Quanto sia considerata la scienza è qui evidente: scrivere “squola” con la “q” è un errore imperdonabile ma indicare sostanze sbagliandone completamente la formula chimica è una semplice leggerezza. Roba di poco conto – si deve pensare a Ravenna – se neppure essere sbeffeggiati a livello nazionale ha portato a fare un comunicato almeno formalmente corretto.
A Ravenna d’altra parte vige un’interpretazione bizzarra di scienza se anche il Sindaco, strenuamente a favore del rigassificatore, ripete “dobbiamo avere fiducia nella scienza” e che serve “un nuovo ambientalismo del sì, amico della scienza“. Allo stesso tempo, chi invece di studi e ricerche è vissuto, come un professore emerito e prestigioso dell’Università di Bologna, Vincenzo Balzani, sostiene risolutamente il contrario di de Pascale.
Ravenna in Comune diffida degli amici della scienza che neppure sono in grado di scrivere correttamente una semplice formula chimica.
Una volta appurato che l’uso della bicicletta è una risorsa contro le emissioni di cobalto in atmosfera, il comunicato stampa del Comune si diffonde nel magnificare la straordinaria opportunità che hanno i cicloturisti nel nostro territorio. Si ripropone – ormai senza fine – la promozione del territorio a fini turistici senza alcun interesse per chi, in questo Comune, vive tutto l’anno, paga l’addizionale comunale all’IRPEF e, possibilmente, vorrebbe anche usare la bicicletta una volta in più lasciando la moto o l’auto in garage. Non solo non ci sono nuove piste ciclabili, al contrario della proliferazione di centri commerciali, ma le poche e non collegate piste ciclabili esistenti nel Comune sono generalmente in un vergognoso stato di abbandono. È evidente che gli amministratori che invitano alla mobilità sostenibile non usano la bicicletta. Come esempi si possono portare la ciclabile parallela alla circonvallazione interna, come il tratto di via Secondo Bini che è una serie ininterrotta di avvallamenti, fenditure, sopraelevazioni dell’asfalto, cunette inframezzate da vigorose piantine. Nel forese, il sottopassaggio ferroviario di San Michele non ha probabilmente visto un addetto alla manutenzione dal momento della costruzione. Asfalto fessurato e in rilievo, erbe ovunque e stato di abbandono evidente.
Ravenna in Comune chiede che oltre a ridurre le emissioni di cobalto in atmosfera, il Comune proceda urgentemente alla manutenzione delle poche piste ciclabili esistenti
[immagini: tratto di via Secondo Bini e sottopassaggio ferroviario di San Michele ]
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